Il caso don Personeni. I silenzi di curia ed Eco di Bergamo

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Il caso don Personeni. I silenzi di curia ed Eco di Bergamo

Il prete no vax. tutti ne parlano.
Il sito della diocesi e “l’Eco di Bergamo” tacciono

Apro l’Eco di Bergamo per vedere cosa dice del caso don Emanuele Personeni e Mapello. Non dice nulla. Ne parlo. Un amico più attento di me, mi dice che, in realtà ne parla. Sfoglio e sfoglio. Non trovo niente. Alla fine: ecco: pag. 31, taglio basso, titolo su una colonna: “Sacerdote negazionista esonerato dall’incarico”.

La Chiesa ha paura a parlare di sé

Che strano. Tutti i giornali locali ne parlano, molto. Il caso ha spaccato le comunità, ha creato innumerevoli difficoltà alle amministrazioni. Alle 13, il telegiornale di RAI News 24 pubblica una striscia che dice che il Vescovo di Bergamo “sospende prete negazionista”. Vado anche sul sito della diocesi. Silenzio assoluto.

Dunque: tutti parlano di questo grave fatto di Chiesa. L’unica a non parlarne è la Chiesa interessata, quella di Bergamo, e il giornale proprietà della stessa Chiesa. Sicché si deve concludere che per Curia ed Eco di Bergamo la migliore informazione sulla Chiesa è non dare informazione.

Mi rifiuto di pensare che questa sia una linea condivisa della redazione del giornale. Penso invece che questa sia la viva preoccupazione di mons. Giulio della Vite, addetto stampa della Curia di Bergamo, che mi dicono essere quotidianamente di casa all’Eco. Quindi dobbiamo concludere che se vorremo sapere qualcosa di gravi problemi della Chiesa, di difficoltà della comunità cristiana, di scandali (perché anche questi potranno succedere) dovremo andare a leggere altrove quelle notizie.

Fedeli della Chiesa e lettori dell’Eco meritano rispetto

Domanda numero uno: Per la Chiesa è proprio così difficile essere onesta verso se stessa e rispettosa della libertà e dell’intelligenza dei propri fedeli?

Domanda n.ro due: Alberto Ceresoli, direttore de L’Eco di Bergamo ha accettato i “suggerimenti” di mons. Della Vite o ha deciso in autonomia? Se ha accettato i suggerimenti, in che misura si ritiene ancora libero? Se ha deciso in autonomia quali sono i motivi per cui lo ha fatto? Non teme di dare l’idea di continuare a considerare i propri lettori come degli incapaci che devono essere tenuti all’oscuro di quello che capita nella Chiesa?

Mi piacerebbe avere qualche risposta. E credo di non essere solo a desiderare una cosa così semplice e così ovvia.

Vedi anche il nostro articolo.

2 Comments

  1. GIovanni Mantecca ha detto:

    Egr. Monsignore Carrara
    1. complimenti per l’altro articolo su don Personeni veramente bello!
    2. purtroppo questo invece contiene diffamazione nei confronti di Mons. Della Vite e di L’eco di Bergamo
    3. Lei è poco informato. Già da più di una settimana Mons. Della Vite aveva pronto un comunicato stampa che doveva uscire sabato 5 febbraio ma ovviamente
    il Vescovo ha fermato tutto nonostante le numerose chiamate, mail ecc che chiedevano il suo intervento. Si sa che il Vescovo è timoroso infatti dopo l’insistenza di molti e quando la situazione è scoppiata e quindi sempre troppo tardi è intervenuto. Un intervento parziale perchè la nota è stata inviata solo ai moderatori delle fraternità con la speranza che non venisse diffusa? Ovvio che sarebbe arrivata ai giornali…quindi era molto meglio fare un comunicato stampa per tutti e molto prima
    4. Se Lei si sente cosi libero perchè non critica apertamente e legittimamente il Vescovo per le sue scelte di mancato e ritardato intervento anche comunicativo? Critica che io condivido
    5. Lei non parla mai di diritto canonico…ma don Personeni andrebbe sospeso a divinis
    Attendo suo cortese risposta

    • Alberto Carrara ha detto:

      Non ho gran che da dire. Sono sostanzialmente d’accordo con lei. Chi ha autorità – nella fattispecie il vescovo – deve esercitarla. Alcuni preti sono abituati a fare tutto quello che vogliono. Soprattutto non si ha la preoccupazione di confrontarsi con la comunità, con gli altri preti… E questo è una grande perdita. Ho anzi la sensazione che più la Chiesa si rimpicciolisce più aumenta la tentazione di difendere il proprio orticello. Ma l’orticello non è la Chiesa e se si smarrisce la Chiesa anche l’orticello si smarrisce

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