L’abbraccio della madre. Un dipinto di Picasso

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L’abbraccio della madre. Un dipinto di Picasso

Pablo Picasso, Françoise, Paloma e Claude (1954)

 

Si parla di famiglia, è la festa della mamma.
Francesco Parimbelli, pittore,
ci offre una intensa riflessione su un dipinto di Picasso

La creatività di Picasso ha segnato il XX secolo con la sua impronta geniale e sovvertitrice, pulsionale e travolgente.

Il pittore-bambino e la nostalgia della semplicità

Picasso è creatore e distruttore, il suo gesto e i suoi segni, sempre nuovi, sorprendenti, sono come i segni di un bambino. Attraverso la maestria del disegno e la padronanza tecnica, si intuisce in lui la nostalgia della semplicità.

Come un bambino, il pittore infrange i canoni del volto e del corpo umano, stravolge l’ordine della rappresentazione codificata nelle vicende dell’arte: il suo è un mondo pieno di torsioni, di sguardi allucinati, di aggressioni alle forme.

Un bambino-pittore testimone emozionato del magnifico caos del mondo e della burrascosa vita dell’anima. Obbediente e ribelle, lavoratore infaticabile, guarda e ascolta la realtà, scorge i fantasmi in essa nascosti e tutto ciò che urge prepotente e sgorga dall’ispirazione creativa.

Nella sua opera vastissima scopriamo il potere mai quieto e acquietante dell’arte, capace tuttavia di rovesciare persino il male di vivere, il caos e l’insopportabile, in una creazione emozionante e godibile.

Una casa dove si abita al riparo

Qui osserviamo un dipinto in cui l’artista raffigura la sua compagna Françoise con i figli Claude e Paloma.

Picasso usa forme e linee apparentemente semplici e con l’utilizzo di pochi colori costruisce un’immagine di grande poesia. Nel quadro si respira un clima domestico di pace tranquilla e silenziosa: c’è una mamma che sta vicino ai suoi bambini e tutto diventa subito azzurro e sereno.

Dentro una grande campitura di un blu profondo sta la mamma, definita soltanto con morbide e dolci linee bianche. È così grande che si china per essere contenuta nello spazio del quadro e soprattutto per abbracciare con un unico gesto entrambi i suoi bambini: è un tenero arco che rassicura e protegge, una casa dove si abita al riparo.

Dallo sguardo e dal corpo della mamma escono chiari colori che avvolgono i bimbi.

Ecco Claude, rivestito d’azzurro; disegna appoggiato a terra, allunga il braccio, la sua mano impugna la matita, è concentrato e serio, immerso nella sua creazione. La luce investe il foglio su cui sta lavorando, gli accarezza le spalle, tocca l’occhio inquadrandolo con un rettangolo bianco.

Intanto la sorellina Paloma, circonfusa dal colore verde, lo osserva attenta e incantata, come fanno i bambini. Il suo viso tondo è sorretto dalla manina che appare ancora più piccola accanto a quella della mamma posata sulla sua spalla.

Questa dolce presenza materna, pur così grande e avvolgente, non si impone invadente: i bambini la conoscono e la sentono vicina, non hanno più bisogno di guardarla. Grazie a questa promessa originaria, alla fiducia imparata nella casa della mamma, essi possono volgersi alla vita come luogo abitabile, spazio del gioco, dell’avventura e della libertà, del lavoro buono e umano.

Lo sguardo di tutti converge sul foglio dove Claude disegna. In questo modo il pittore racconta la sua stessa vita: l’uomo ha ricevuto come dono la creazione e la custodia del mondo.

Una presenza che è già un’assenza

Guardando la figura della mamma e i suoi contorni che quasi si perdono nella notte blu e trasparente, ci sfiora un pensiero malinconico. La sua presenza è già un’assenza. E’ quello spirito dolce la cui voce, con i gesti e i sorrisi, si depositerà per sempre nel cuore, ad accompagnarci nella vita, a ricordarci l’amore da cui siamo usciti e che ci ha tenuto in braccio.

Fin da bambini intuiamo che la nostra esperienza non sarà sempre colorata da questa bellezza colma di fiducia e meraviglia. Il viaggio sarà anche difficile e aspro, pieno di inquietudini e di paure. Scopriremo presto la cattiveria, nostra e degli altri. Anche Picasso lo sapeva bene e con la sua arte ci ha lasciato immagini potenti, bellissime e strazianti del dramma umano. E’ sufficiente pensare al suo grande dipinto Guernica, tremenda denuncia degli orrori della guerra, esercizio atroce che, come vediamo, è così consueto agli uomini.

Ma da poco la nostra fede ha celebrato la vita che risorge e regala un amore più forte di quel male. Ci fermiamo un istante allora, e guardiamo il dipinto di questa mamma coi suoi bambini, un’immagine che ci ricorda il Paradiso e già contiene l’abbraccio della divina dolcezza.

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