Sull’orrore vince l’uomo. Picasso e Guernica

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Guernica – 26 aprile 1937

 

Nel mese di aprile del 1937 Pablo Picasso è impegnato, con poca ispirazione, nella faticosa elaborazione di un dipinto commissionatogli dalla Repubblica spagnola impegnata nella tragica guerra contro il golpe franchista. Il dipinto è destinato al padiglione della Spagna nell’Esposizione Internazionale di Parigi che si aprirà il 25 maggio.

Il I° maggio, appena saputo del bombardamento dell’antica città di Guernica, Picasso abbandona le bozze già elaborate e decide che il suo dipinto dovrà essere la risposta a quelle bombe.

Un linguaggio profanato

Picasso deve rappresentare l’orrore del primo bombardamento della storia, dove le meraviglie della tecnologia hanno avuto il solo scopo di seminare terrore e strage tra vecchi, donne e bambini. Non può usare le forme di Raffaello, Poussin, Rubens, Delacroix… Fa tabula rasa della secolare cultura figurativa occidentale, disintegrandone le forme.

Non rappresenta un fatto, ma un groviglio di linee che ricercano forme nuove.

Un linguaggio nuovo

Al centro compone una struttura piramidale. Alla base la statua cava dell’eroe è collassata in pezzi vuoti con busto e torso fracassati. Un cavallo agonizzante, in forme riprese dai medioevali trionfi della morte, si contorce. Il suo pelo è reso con una sequenza di pseudo caratteri di stampa, illeggibili.

Al vertice un occhio vuoto prende la forma di un lampadario, forse l’occhio di Dio, ma la pupilla è una lampadina.

A sinistra il seno di una madre traccia una freccia che punta sul corpo frantumato del bambino. A destra una donna alza le braccia verso una finestra dalla quale filtra una luce, bella ma esterna, fuori.

La Spagna, in veste di toro, assiste attonita.

L’unica misera pianta ha gli artigli. I capezzoli delle madri sono bulloni.

Picasso elimina colore, rilievo, verosimiglianza, narrazione, chiaroscuro. Resta la struggente nostalgia dell’armonia. Al centro, come asse di simmetria, una lucerna, uno profondo squarcio nero in forma di vagina e una margherita disegnata alla maniera di un bambino.

Pablo Picasso – Guernica – olio su tela m 3,49×7,77 – Iniziato il I° maggio 1937

C’è posto per l’arte quando cadono le bombe

Picasso risponde alle bombe di Guernica negando forme e valori della civiltà che le ha preparate. Questa civiltà non è più in grado di raccontare verità, strazio di uomo e natura, buio, distruzione della misericordia, sconfitta dell’eroe, eclissi della Provvidenza. Racconta quindi con una nuova lingua, oltre “…la valle oscura…”, verso nuove dimensioni della storia.

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