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Carlo Acutis, un giovane controcorrente

Il ragazzo che amava i computer, i videogiochi e il pallone.
Una splendida idea fissa: essere santo.
Un’esistenza “straordinaria nell’ordinario”

Questa è la storia di Carlo Acutis, un ragazzino del nostro tempo, uno come tanti, che potrebbe essere il vicino della porta accanto, e che amava gli amici, il computer,i videogiochi e il pallone, ma che l’incontro con Gesù Eucaristico, a partire dalla Prima Comunione, ha arricchito in maniera indicibile, incidendo profondamente nel suo animo, già buono e generoso.

“L’Amico, il Maestro, il Salvatore”

Questo incontro infatti sconvolge la sua vita: trova in Lui l’Amico, Il Maestro, il Salvatore, la ragione stessa della sua esistenza. Senza Gesù nel suo vivere quotidiano, non si capirebbe nulla della sua vita, in tutto simile a quella dei suoi compagni, ma che racchiude in sé questo grande segreto.

Nato a Londra nel 1991, figlio unico di una famiglia agiata, la sua vita si svolge a Milano, ed è quella di un adolescente sano e normale: bello, solare, allegro, pieno di vita, una gran massa di riccioli scuri. Ma Carlo è anche un po’ speciale: la santità è infatti il suo obiettivo, il suo “chiodo fisso”, la molla che lo fa stare in modo diverso sui banchi di scuola, in pizzeria con gli amici o in piazzetta per la partita di pallone.

Un “kit per diventare santi” che regala a tutti

In una società come la nostra, dove tutto sembra rincorrere il piacere e la realizzazione di desideri che ben poco hanno a che fare con lo spirito, andare controcorrente- specie per un ragazzo – significa proprio rinnegare sia con il pensiero che con le azioni questo diffuso modo di vivere. Così, il suo “kit per diventare santi”, che regala generosamente a tutti, molto semplicemente contiene: un grande desiderio di santità, messa, comunione e rosario quotidiani, una piccola razione giornaliera di Bibbia, disponibilità a rinunciare a qualcosa per gli altri, infine un po’ di adorazione eucaristica.

“Morirò giovane”

E’ bravo a scuola, ma non il primo della classe, anche se molto presto rivela una straordinaria intelligenza e soprattutto una geniale abilità nell’utilizzare i computer e i programmi informatici, pur senza studi specialistici, data la giovane età. E’ inoltre convinto dell’importanza di un uso costruttivo del computer e di internet, concetto espresso da papa Giovanni Paolo II e poi ribadito da Benedetto XVI.

I suoi interessi spaziano dalla programmazione appunto del computer, al montaggio di film, alla creazione di siti web, ai giornalini, di cui cura anche la redazione e l’impaginazione, fino al volontariato con i più bisognosi, i bambini e gli anziani, nel nome di quella carità che abbonda nella sua vita, pur restando nascosta e silenziosa.

L’impegno con i ragazzi, con i poveri, con l’oratorio. Suona il sassofono e imposta programmi per il computer

E’ convinto di non invecchiare: “Morirò giovane”, ripete, ma intanto riempie la sua giornata di vorticosa attività. Con i ragazzi del catechismo, con i poveri alla mensa della Caritas, con i bambini dell’oratorio.

Tra un impegno e l’altro trova ancora il tempo per suonare il sassofono, giocare a pallone e con i videogiochi, progettare programmi al computer, guardare film polizieschi, oltre che studiare, naturalmente, e con profitto, aiutando i compagni.

Insomma, vive la sua vita come normale quotidianità evangelica, conducendo un’esistenza “straordinaria nell’ordinario”, senza alcuna ostentazione o inclinazione ad apparire speciale, bruciando però le tappe del suo cammino di ascesa verso la santità. Perché di tempo – come del resto aveva predetto – ormai non ne ha più: gli sfugge via veloce, inesorabile.

Infatti all’inizio di ottobre 2006, Carlo, nonostante i suoi 15 anni pieni di salute, entusiasmo e gioia di vivere, è colpito improvvisamente da leucemia fulminante. Una forma gravissima, incurabile. 

Ricoverato in ospedale, non perde quel suo sorriso speciale e contagioso, non si spaventa, ma offre le sue sofferenze al Signore “per non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso”, dove è andato sicuramente, accolto nell’infinito abbraccio del Padre,  il 12 ottobre 2006.

Seppellito nella nuda terra ad Assisi, la città di San Francesco che più di ogni altra ha amato e nella quale tornava spesso e con gioia, Carlo Acutis è stato recentemente proclamato santo.

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