Un blog su Chiesa e dintorni. Le ragioni

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Un blog su Chiesa e dintorni. Le ragioni

Una società che attraversa una crisi economica e sociale conosce anche, quasi sempre, una crisi di idee.

 

Un blog su Chiesa e dintorni. Perché? Assorbiti dalle urgenze sul come trovare soldi, lavoro, vaccini… non possiamo permetterci il lusso di chiederci chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo. Le grandi domande e la cultura che le riesprime sono diventate un lusso.

La lunga e grave crisi provocata dal Covid-19 ha mandato in crisi anche la nostra identità.

Tutti, naturalmente, ci siamo ripetuti che la crisi finirà e che si riprenderà a vivere. Molti, però, hanno anche aggiunto che “niente sarà come prima”. Ma, allora, sia per capire cosa sta succedendo nel presente e cosa succederà nel futuro, ci sembra utile provare, semplicemente, a pensare. Molti lo stanno già facendo, naturalmente. Vorremmo semplicemente aggregarci. Non gestiamo i miliardi dell’Europa, non governiamo, non possediamo media potenti… Ma siamo cittadini, appassionati del mondo in cui siamo chiamati a vivere.

Da credenti

Tra i motivi che ci spingono a questa impresa anomala e necessaria, ce n’è uno che ci sta particolarmente a cuore: siamo credenti. E’ per questo che il sottotitolo parla di un blog su Chiesa e dintorni. Di conseguenza

“le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti colo che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore”.

È, come noto, lo splendido inizio della Gaudium et spes, il documento del Concilio Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo.

Ci siamo trovati, abbiamo constatato che lo spazio per un dibattito di quel genere non è mai totalmente occupato. Inoltre la Chiesa soffre della crisi di tutta la società in cui la Chiesa si trova. Abbiamo pensato che provare a confrontarsi è il modo migliore per aiutarci a entrare in quel futuro nel quale “niente sarà come prima”.

Chiesa e dintorni

Abbiamo chiesto a una trentina di amici di unirsi a noi, in questo viaggio. Hanno accettato con piacere e, spesso, perfino con entusiasmo.

Abbiamo scelto come titolo “La barca e il mare” e come sottotitolo “Chiesa e dintorni”. Il titolo ci è venuto in mente ripensando a una breve preghiera che qualcuno dice essere la “preghiera del pescatore bretone”:

Oh Signore, il tuo mare è così grande e la mia barca così piccola (O God, thy sea is so great, and my boat is so small).

Ci vogliamo incoraggiare pensando che sulla barca, anche se piccola, non siamo soli. E ci vogliamo reciprocamente augurare una buona traversata.

Daniele Rocchetti
don Alberto Carrara

insieme con: 

Davide Amato, Rocco Artifoni,
don Matteo Bartoli, don Alessandro Beghini,
Alberto Bellini, Alberto Bonacina,
Giulio Brotti, Natale Carra,
padre Francesco Cavallini, Giovanni Cominelli,
Enrico D’Ambrosio, Valeria Di Gaetano,
Ada Doni, Caterina Doni, Jhonny Dotti, Ivo Lizzola, Francesco Mazzucotelli,
Francesco Perini, Nadia Perletti,
Filippo Pizzolato, Marta Ribul,
Osvaldo Roncelli,
Martino Rovetta, don Giuseppe Sala,
don Sandro Sesana, Raoul Tiraboschi, don Alberto Varinelli,
Paolo Vavassori                         

5 Comments

  1. Giovanni Cominelli ha detto:

    I preti che pensano il mondo sono esattamente coerenti con la propria vocazione.
    Fare “il badilante” senza pensare il mondo fa molto populismo, assai meno popolo.

  2. GIovanni Mantecca ha detto:

    Nuovo giocattolino! Visto che ci sono state le dimissioni sia di Carrara che di Rocchetti dal Santalessandro.org …allora nasce il nuovo giocattolino autoreferenzialità al massimo! La barca è affondata da tempo come il Titanic!

    • Don Giuseppe ha detto:

      Auguri a tutti i preti “badilanti” che sono sulla breccia a servire concretamente la vita dove la vita accade e non hanno tempo di formare èlite di intellettuali distinguendosi dagli altri venendo meno alla fraternità comune del Presbiterio.

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