Alberto Bellini ha letto l’articolo di Rocchetti pubblicato la scorsa settimana.
Risponde denunciando una visione troppo “teocratica” della politica in Medio Oriente.
Pensa che la soluzione migliore sia quello di un solo Stato laico e rispettoso di tutti

I dolorosi ricordi del passato

Caro Daniele, ho letto con molta commozione il tuo articolo “Gaza e l’impossibile pace”, anche perché mi ha ricordato la visita di qualche anno fa ad Auschwitz Birkenau con un gruppo guidato da don Alberto: mi vengono ancora le lacrime non solo nel cuore, ma anche negli occhi, pensando soprattutto alle migliaia di piccole scarpe di bambini ed altri oggetti vari che davano testimonianza della “vita normale”, della nostra stessa Vita, così brutalmente spezzata. E’ una tragedia insomma che ha procurato una tal ferita al genere umano che mai potrà essere rimarginata.

Ora penso a Israele, a quello stato formatosi per dare asilo ad un popolo straziato, perseguitato in molta parte d’Europa e “genocidiato”.

Israele ha il diritto di esistere e di difendersi, ma non può rinunciare ad essere “democratico” se vuole che questo diritto gli venga riconosciuto da tutte le nazioni. 

Stato teocratico e Stato democratico

Ora mi domando: uno stato “teocratico” può essere “democratico”?

Mi vengono in mentre le parole che Marguerite Yourcenar attribuisce ad Adriano nel libro della sue “Memorie“:

Fino ad oggi tutti i popoli sono periti per mancanza di generosità: Sparta sarebbe sopravvissuta più a lungo se avesse interessato gli Iloti alla sua sopravvivenza…..Avrei voluto allontanare il più possibile, evitarlo, se si poteva, il momento in cui i barbari dall’esterno, gli schiavi dall’interno si sarebbero avventati su un mondo che si pretende essi rispettino da lontano o servano dal basso, ma i cui benefici sono a loro interdetti. Tenevo a che la più diseredata delle creature, lo schiavo che sgombra le cloache delle città, il barbaro famelico che si aggira minaccioso alle frontiere, avessero interesse a veder durare Roma.

Insomma, la sicurezza di Israele non può fondarsi sulle armi ma su un’azione politica volta all’integrazione ed allo sviluppo del popolo palestinese.

Un solo stato laico e i cittadini tutti “di pari dignità”

Sono convinto pertanto che la vera soluzione del problema israelo-palestinese passi attraverso la realizzazione non di due popoli due Stati, ma di un unico Stato laico in cui trovi applicazione l’Art. 3 della nostra Costituzione: “

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Del resto come è possibile ormai realizzare uno stato palestinese con tutti gli insediamenti illegittimi di Israele in Cisgiordania, utilizzati per accogliere Ebrei da tutto il mondo, anche da Paesi, come il Canada, che nulla hanno avuto a che fare con la Shoah?

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