L’andamento della “povertà assoluta” in Italia

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Basterebbe leggere i titoli per comprendere. Ci riferiamo al Report sulla Povertà presentato dall’ISTAT il 25 ottobre 2023. Ad esempio: “Povertà assoluta in aumento in Italia per famiglie e individui. Peggiore la condizione delle famiglie con tre o più figli. La povertà assoluta continua a colpire in modo marcato i minori. Ancora molto elevata la povertà assoluta tra gli stranieri. Si conferma più diffusa la povertà assoluta tra le famiglie in affitto

I poveri aumentano. Al Sud soprattutto

Entrando nei dettagli, dall’ISTAT viene segnalato che nel 2022 si sono trovati in condizione di povertà assoluta oltre 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale, mente nel 2021 erano il 7,7%) e oltre 5,6 milioni di individui (9,7% degli abitanti, in crescita rispetto al 9,1% dell’anno precedente). L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si è confermata più alta nel Mezzogiorno (10,7%, in crescita rispetto al 10,1% del 2021), con un picco nel Sud (11,2%), seguita dal Nord-est (7,9%) e Nord-ovest (7,2%); nel Centro dell’Italia sono stati rilevati i valori più bassi dell’incidenza (6,4%).

Anche nel 2022 l’incidenza della povertà assoluta è stata più elevata tra le famiglie con un maggior numero di componenti: ha raggiunto il 22,5% tra quelle con cinque e più componenti e l’11,0% tra quelle con quattro. Segnali di peggioramento provengono dalle famiglie di tre componenti (8,2% rispetto al precedente 6,9%).

La forza cruda dei numeri

Lo scorso anno la povertà assoluta in Italia ha interessato quasi 1 milione e 269 mila minori (13,4%, rispetto al 9,7% degli individui a livello nazionale); l’incidenza varia dall’11,5% del Centro al 15,9% del Mezzogiorno. Le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minori sono state 720mila, con un’incidenza dell’11,8% (era l’11% nel 2021). Le famiglie di altra tipologia con minori, ossia quelle famiglie dove frequentemente convivono più nuclei familiari, hanno presentato i valori più elevati dell’incidenza (23,0% contro il 15,6% delle altre tipologie familiari nel loro complesso). L’intensità della povertà delle famiglie con minori, pari al 20,6%, è stata superiore a quella del complesso delle famiglie povere (18,2%), a testimonianza di una condizione di marcato disagio.

Gli stranieri poveri più poveri dei poveri

Gli stranieri in povertà assoluta sono risultati un milione e 700mila, con un’incidenza pari al 34,0%, oltre quattro volte e mezzo superiore a quella degli italiani (7,4%). Anche per questi ultimi si è registrato un incremento della povertà assoluta a livello nazionale (rispetto al 6,9% del 2021), sia nel Nord sia nel Mezzogiorno (rispettivamente 5,4% e 11,4%, da 4,9% e 10,6% dell’anno precedente).

Anche gli affitti contribuiscono all’aumento della povertà

Nel 2022 hanno pagato un affitto per l’abitazione oltre 983mila famiglie povere, che rappresentano il 45% di tutte le famiglie povere, con un’incidenza di povertà assoluta del 21,2% contro il 4,8% di quelle che vivono in abitazioni di proprietà. Entrambi i valori sono in crescita rispetto al 2021, quando l’incidenza era del 19,1% per le famiglie in affitto e del 4,3% per quelle in proprietà. Le famiglie in affitto residenti nel Mezzogiorno hanno avuto un’incidenza di povertà assoluta pari al 24,1%, rispetto al 19,9% del Nord e al 20,2% del Centro.

Il Paese incapace di indignarsi

Di fronte a questi dati estremamente negativi ci si dovrebbe aspettare una forte reazione del Paese. Invece, la notizia è passata come qualsiasi altra: senza sorpresa, senza indignazione, senza scandalo, senza vergogna.

Eppure la Costituzione assegna un compito che ogni giorno dovremmo avere come obiettivo: rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Sicuramente la povertà assoluta è il principale ostacolo ad una vita dignitosa. 

“Ai poveri non si perdona neppure la loro povertà” (Papa Francesco)

Il buon senso, oltre al senso di responsabilità politica, dovrebbe spingere il Parlamento e il Governo a riunirsi al più presto in una seduta straordinaria per approvare adeguati provvedimenti in grado di contrastare seriamente la povertà assoluta, o almeno la tendenza all’aumento. Invece, temiamo che non accadrà nulla, poiché la sorte dei poveri non interessa a tutti gli altri.

O per dirla con papa Francesco: “Ai poveri non si perdona neppure la loro povertà”.

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