La ricerca dell’essenza. Gian Riccardo Piccoli e Lorenzo Lotto

Gaza e l'”impossibile” pace
Luglio 4, 2024
Le Pen, Salvini e amici. No, grazie
Luglio 6, 2024

Gian Riccardo Piccoli interpreta la pala dipinta da Lorenzo Lotto nel 1521 per la chiesa di San Bernardino in Pignolo.

Gian Riccardo Piccoli – Dalla pala di San Bernardino, 2023
Tempera, garza, cera, carbone su tela

La chiesa di San Bernardino è chiusa per lavori e la tela è momentaneamente esposta nella chiesa di Santo Spirito; a restauri ultimati la tela verrà esposta a fianco della pala lottesca per muovere sguardi dall’arte antica alla contemporanea ricerca di forme per le vaghe istanze dello spirito.

Lorenzo Lotto – Sacra Conversazione, 1521
Chiesa di San Bernardino in Pignolo

L’essenziale è l’intento di molta cultura contemporanea; nell’arte diventa un percorso di ascesi meditativa; in particolare nell’arte cristiana togliere fronzoli, anche aggiunte fascinose, affastellate sulle storie sacre da culture trascorse, significa far emergere un “vero” da condividere nell’essere e nell’esistere contemporanei.

Gian Riccardo Piccoli guarda alla pala di San Bernardino di Lorenzo Lotto e va oltre estetica e storia; taglia, cancella e restituisce significati seguendo tracce che vede nell’ispirazione e nella vita di Lorenzo Lotto.

Costruire togliendo

Gian Riccardo Piccoli dal capolavoro di Lorenzo Lotto toglie tutto, soprattutto il magnifico colore; restano tre indizi: resta la luce scandita dall’ombra del baldacchino; resta la simmetria dell’asse orizzontale che Lotto aveva posto a cesura tra storia e cielo; resta il centro enfatizzato da un punto rosso che racchiude il significato del tutto.

Il Centro

Nella composizione lottesca il centro – proprio all’incrocio delle diagonali della grande tela – è il palmo aperto della mano di Maria a significare un’evidenza che spande luce e placa la sacra conversazione. Nella tela di Piccoli il centro diventa un cerchio rosso dove – con una certa fatica – traspare il “cristogramma”, unica figura presa e traslata dalla pala di Lotto: dal petto di San Bernardino – nella Sacra Conversazione – al centro dell’idea di Piccoli.

Il “cristogramma” veniva esibito da Bernardino nei suoi sermoni per riportare la fede cristiana alle sue radici illustrandola in estrema sintesi: il nome di Cristo è nel sole e dal sole partono fiamme che si irradiano per realizzare il Verbo nel quotidiano – oggi diremmo in economia, in politica, nelle relazioni, nel progetto di vita; sarà per secoli segno di appartenenza, distintivo di pace, dichiarazione di conversione. 

Nella rielaborazione di Piccoli, nel vuoto e nella penombra, viene idealmente a sovrapporsi alla mano aperta di Maria come a dare seguito a spandere luce, dare significato allo spazio, riproporre una testimonianza, una mediazione.

Un libro

Ancora alla base della composizione di Piccoli, al centro, traspare una sagoma rettangolare, ultimo particolare preso dal dipinto: è la riproposizione del libro dove l’angelo sta registrando cose che non ci è dato sapere.

Oltre l’arte – nella vita

L’evanescente sagoma rettangolare rimanda ad un altro libro; la ricerca di Piccoli va oltre, nella vita di Lorenzo: trova “Il libro di Spese Diverse” e li suo ultimo dipinto “La presentazione al tempio”. Interpretare l’arte diventa, oltre la tela dipinta, ricerca di senso nella vita vissuta.

Lorenzo Lotto nel 1540 – aveva circa sessant’anni – comincia ad annotare su un quaderno spese, guadagni, piccoli fatti; aveva già scritto “… solo, senza fidel governo et molto inquieto dela mente …”. Il giorno 8 settembre 1554 scrive “… per non andarmi avvolgendo più in mia vecchia ho voluto quetar la vita in questo santo luogo…”: sono le ultime notizie che si hanno di lui.

Ha trovato rifugio con sue poche cose presso la Santa Casa di Loreto, ma ancora dipinge; ci resta con stesura incerta e tremolante “La presentazione al tempio”: in un notturno incipiente – guardato con occhi incerti – i personaggi sono ai margini; traspare a mala pena un vecchio che sbircia sporgendosi da un pilastro. Nella grande tela domina il vuoto; é il vuoto che Gian Riccardo Piccoli riprende diventando tema definitivo e dominante della sua opera.

Enigmatica pala d’altare

Collocata sopra l’altare la pala di Piccoli disorienta, provoca e interroga; è un’immagine elegante, armoniosa, inquieta e misteriosa: quindi è arte.

L’arte, in particolare l’arte che cerca il sacro, dovrebbe smuove coscienza e meditazione, anche riflessione e studio.

Oltre l’illustrazione e la devozione, lo sguardo di Piccoli – su un capolavoro acclamato, sulla vita del suo autore, su Bernardino, in definitiva, sulla “Parola” – propone uno stile: ascesi, sobrietà, quiete; esegesi dell’essenziale, non solo per l’arte.

Leggi anche:
Roncelli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.