Papa Giovanni è un santo di serie B

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Per il Vaticano.
Potrebbe sembrare una faccenda da curie vescovili e papali.
Ma alla fine risulta più interessante di quello che sembra.
E’ una questione di liturgia e di papi

Le “graduatorie” della liturgia

Bisogna sapere che la liturgia della Chiesa cattolica prevede una specie di graduatoria delle celebrazioni liturgiche, in base alla loro importanza. Gli eventi liturgici più importanti son la Pasqua, il Natale, l’Epifania, l’Ascensione e la Pentecoste. 

Poi vengono le solennità che possono riguardare il Signore (come Trinità o il Corpus Domini), lo a Madonna (come l’Immacolata, l’8 dicembre o l’Assunzione, il 15 agosto), o i santi (come Ognissanti, il 1 novembre, o i santi Pietro e Paolo, il 29 giugno). 

Poi seguono su un gradino inferiore le feste (tutte le domeniche e diverse feste della Madonna e dei santi). 

Poi vengono le memorie obbligatorie: sono celebrazioni di minore importanza, ma, appunto, obbligatorie comunque per tutta la Chiesa. 

Infine, nel livello più basso, le memorie facoltative: sono celebrazioni che si possono fare se lo si ritiene opportuno: sono facoltative, appunto. 

Nota importante. Una memoria facoltativa per tutta la Chiesa può essere obbligatoria, o addirittura festa o solennità per una Chiesa particolare, per motivi speciali relativi a quella Chiesa. Sant’Alessandro è memoria facoltativa nella Chiesa, è solennità a Bergamo, perché patrono della città. 

I Papi santi. Strane differenze

I papi santi, oltre s. Pietro naturalmente, sono 17. Gli ultimi due arrivati sono Papa Roncalli e Papa Woytjla. Di questi 17 soltanto quattro vengono ricordati con una memoria obbligatoria. Sono san Gregorio Magno (il 3 settembre), san Cornelio (ricordato assieme a san Cipriano il 16 settembre), san Leone Magno (il 10 novembre) e san Pio X (21 agosto).

Naturalmente, già qui ci sarebbero elementi su cui discutere. Si fatica a capire come mai, di tutti i papi moderni, l’unico con una memoria obbligatoria sia il solo Pio X. 

Papa Giovanni santo di serie B

In questo quadro si inserisce poi il caso stranissimo che riguarda Papa Giovanni, il Papa del Concilio, papa bergamasco, amatissimo da noi. Papa Giovanni è memoria facoltativa. E va bene: lo è per (quasi) tutti gli altri papi santi. Ma lo è anche a Bergamo, sua Chiesa di origine: anche a Bergamo si può celebrare la liturgia che lo ricorda se si vuole. Altrimenti, chi s’è visto s’è visto.

E decisamente non si capisce perché. Tanto più che Paolo VI è “memoria obbligatoria” sia a Milano, dove è stato vescovo, sia a Brescia, dove era nato. 

La sensazione sgradita è che perfino nei riguardi dei Papi vigono dei principi, diciamo così, soggettivi. Strano.

E i poveri cristiani di periferia come siamo noi ci chiediamo: esiste una legge, o una prassi consolidata alla quale tutti devono conformarsi, tutti, curia romana compresa? Oppure la curia romana è la legge e fa quello che vuole?

Pascal diceva: “Tre gradi di latitudine sovvertono tutta la giurisprudenza; un meridiano decide della verità (…). Singolare giustizia che ha come confine un fiume!”

Singolare liturgia cattolica (“cattolica”, come si sa, significa universale) quella che permette di fare sulla riva destra dell’Adda quello che proibisce di fare sulla riva sinistra.

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