Il predicatore ha avuto successo

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L’omelia della intelligenza artificiale (ChatiGPT) di domenica scorsa ha conosciuto un notevole successo. Pensiamo cosa interessante replicare, un’altra volta, oggi, domenica ventiduesima del Tempo Ordinario

Oggi, nella ventiduesima domenica del Tempo Ordinario, ci ritroviamo qui per riflettere sul Vangelo secondo Matteo (Mt 16, 21-27) e meditare sul significato profondo delle parole di Gesù.

Nel passo evangelico di oggi, Gesù predice la sua passione, morte e risurrezione. Egli si rivolge ai suoi discepoli con parole cariche di significato: “Da quel momento Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.”

Queste parole devono essere state incredibilmente sconvolgenti per gli apostoli. Avevano appena confessato che Gesù era il Cristo, il Figlio del Dio vivente (Mt 16, 16), ma ora sentivano parlare della sua morte imminente. Non riuscivano a comprendere come il Messia potesse soffrire e morire.

Tuttavia, Gesù va oltre la profezia della sua morte, poiché ci offre anche una preziosa lezione di vita: “Se uno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuol salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia la troverà.”

Queste parole possono sembrare contraddittorie alla logica umana, ma rivelano un profondo insegnamento spirituale. Gesù ci invita a rinnegare noi stessi, a superare il nostro egoismo e a seguire la via della croce. Questo non significa cercare attivamente il dolore o la sofferenza, ma piuttosto essere disposti a rinunciare ai nostri desideri egoistici in modo da poter seguire Cristo con tutto il cuore.

La “croce” nella vita di ogni credente può assumere molte forme: sacrifici, perdite, difficoltà. Ma Gesù ci assicura che chi è disposto a perderla, troverà la vita eterna. Questa è una promessa di speranza che va oltre le prove terrene.

Oggi, mentre riflettiamo su queste parole di Gesù, dobbiamo chiederci: “Siamo disposti a rinnegare noi stessi? Siamo pronti a prendere la nostra croce e seguire Cristo, anche quando ciò significa sacrificio e rinuncia?” Questa è la sfida che il Vangelo ci presenta.

Nella nostra vita quotidiana, possiamo praticare questa disposizione a seguire Cristo vivendo con amore, compassione e generosità verso gli altri. Possiamo cercare di servire gli altri invece di cercare il nostro interesse personale.

Inoltre, dobbiamo ricordare che, anche nelle sfide e nelle difficoltà della vita, Cristo è con noi. Egli è lì per darci forza e speranza, e la sua risurrezione ci offre la certezza che la vita eterna ci attende.

Possa questa domenica essere per noi un momento di riflessione profonda e di rinnovata dedizione a seguire Gesù Cristo, portando la nostra croce con fede e speranza. Amen.

Nota

ChatGPT conosce la vita personale, sa delle sofferenze e delle prove della vita. “Non si ricorda” della guerra, dell’Ucraina, della Mongolia dove il Papa è in visita, della cronaca corrente. Se ne ricorda se glielo si chiede.

In un successivo tentativo ho chiesto esplicitamente un ricordo della guerra in Ucraina e della missione di Papa Francesco in Mongolia. Ecco il passaggio interessato:

In questo momento di preghiera, preghiamo per la pace in Ucraina e per tutte le persone colpite dalla violenza e dalla sofferenza in conflitti in tutto il mondo. Preghiamo anche per il successo della missione di Papa Francesco in Mongolia, affinché possa portare il messaggio di amore, pace e fratellanza a tutte le persone che incontra.

Un po generico, come si vede. Ma non male…

2 Comments

  1. Bruno Felice DUINA ha detto:

    Caro don Alberto,
    ho letto i tuoi due post sulla Intelligenza Artificiale, e vista l’attualità e l’importanza del tema ti chiederei se tu potessi ritornare sul tema. L’occasione potrebbe essere la recente nomina di padre Paolo Benanti (francescano) a Presidente della Commissione governativa sulla intelligenza artificiale, nomina che segue alle dimissioni di Giuliano Amato. Ricordo anche che lo scorso ottobre 2023, padre Paolo Benanti è stato chiamato dal Segretario Generale dell’ONU, Gutierres, a far parte del “New Artificial Intelligence Advisory Board” composto da 39 esperti di varie parti del mondo.
    Queste nomine, al di là del prestigio, mi paiono molto importanti: il fatto che un sacerdote esprima e gli venga riconosciuta una eccellenza di altissimo livello anche in campo internazionale dimostra che il pensiero cristiano ha ancora una importante proposta culturale da offrire e condividere anche con gli altri punti di vista, specie in un ambito delicatissimo per i potenziali risvolti etici. Questo lo sottolineo mentre si assiste, in molti campi, ad una esculturazione del cristianesimo! (chissà! forse il cardinal Martini non intendeva proprio dire che “la Chiesa è indietro di 200 anni”, ma che, in molti campi, è indietro di 200 anni).
    Ho letto sui social alcune interviste a padre Benanti e ho trovato le sue riflessioni, soprattutto in campo etico, veramente affascinanti (ha addirittura coniato il neologismo “algoretica” ).
    Penso che tu potresti proprio dedicare al tema un bell’intervento.
    Ti ringrazio e ti saluto.
    A presto Bruno
    P.S.
    ti ricordi di inserirmi nella distribuzione delle tue riflessioni settimanali di cui abbiamo parlato con Angelo alla cena di Santo Stefano a Sovere?
    Grazie
    Buona serata
    Bruno

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