I giornali ne hanno parlato. La Santa Sede ha pubblicato un documento che fornisce alcune indicazioni circa «il discernimento di presunti fenomeni soprannaturali», firmate dal cardinale prefetto Víctor Manuel Fernández e approvate da Papa Francesco il 4 maggio. Per l’occasione si sono citati alcuni casi esemplari. Le «apparizioni» di Medjugorje sono iniziate ai primi anni ’80 e continuano tuttora. Nei tempi vicini a noi ha fatto molto parlare la vicenda della “veggente” Gisella Cardia, una vicenda nella quale il vescovo di Civita Castellana, Marco Salvi, ha concluso l’indagine diocesana stabilendo che non c’è stato nulla di sovrannaturale.
Le apparaizioni di Medjugorie durano da quarant’anni. E nuovi fenomeni creano suggestioni e inquietudini
Il documento pontificio è molto articolato. Vorrei soltanto tentare qualche personale “reazione”, sulla scorta del documento e correre il rischio di qualche mia personalissima convinzione.
Anche il documento lo ribadisce. Le apparizioni della Madonne appartengono alla sfera delle rivelazioni “private”, da non confondersi con la rivelazione “pubblica” che trova il suo punto di arrivo definitivo nella vita e nelle parole di Gesù di Nazaret. Se un credente dice che Gesù non è Dio, che non è risorto non è più credente e la Chiesa potrebbe anche dichiararlo ufficialmente eretico e metterlo fuori dalla comunità dei credenti. La cosa non si fa più perché non serve a nessuno. Ma se un credente non crede né alle apparizioni di Lourdes né a quelle di Fatima non è eretico e può restare tranquillamente nella Chiesa. Le apparizioni della Madonna non sono “di fede” e, anche per questo, non appaiono in nessun Credo.
Le apparizioni pongono comunque un bel problema. Il mondo che viene chiamato “soprannaturale”, talvolta, in particolari circostanze, in diversi modi, si fa vedere agli umani: “appare”. A quel punto gli umani, destinatari presunti di quelle manifestazioni, sono costretti a prendere posizione: succede che qualcosa di soprannaturale si manifesta “naturalmente”. E’ un paradosso e diventa necessario il passaggio periglioso da lassù a quaggiù. E nel passaggio si rischia di prendere per soprannaturale quello che non lo è. O viceversa: di considerare non soprannaturale quello che lo è. I criteri che il documento della Santa Sede enuncia sono un tentativo di tracciare un sentiero difficile da percorrere perché definisce un percorso indefinibile: è un sentiero che intende salire dalla terra al cielo o scendere dal cielo alla terra.
Dopo la risurrezione di Lazzaro, alcuni credono, altri decidono di ammazzare Gesù
E’ possibile che anche quei criteri non funzionino, non per colpa loro, ma per colpa del tracciato impervio del sentiero. Per cui si può concludere molto salomonicamente notando che il problema è sempre esistito. Anche la “rivelazione” pubblica, Gesù, le sue parole e i suoi gesti, non sono passati tranquillamente. I vangeli raccontano di forti dibattiti attorno ai miracoli di Gesù. Esemplare, in questo, il vangelo di Giovanni, con i suoi sette racconti di miracoli e le violente discussioni che ne seguono. Perfino il più spettacolare di quei miracoli, la risurrezione di Lazzaro, suscita reazioni opposte. “Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che aveva compiuto, credettero in lui”. Dunque: il miracolo fa nascere la fede. Ma il vangelo prosegue raccontando che alcuni riferiscono di quello che è successo alle autorità religiose e queste prendono una decisione drastica: “da quel giorno… decisero di ucciderlo”. Dio “si rivela” attraverso i gesti spettacolari di Gesù. Ma la fede nasce solo se gli uomini la decidono. E spesso gli uomini decidono per il no.
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