
350 metri quadrati nel cuore della città: un appartamento di privati, che ci è stato dato in uso, e del quale partecipamo alle spese di manutenzione. Venti posti letto, tre bagni, una cucina, un grande salone per gli incontri, una sala social, uno spazio per coworking, smart working, svago.
Un luogo dove accogliere, rigenerare, promuovere. Provare a realizzare in piccolo alcune delle intuizioni frutto delle esperienze di “pastorale giovanile” negli anni scorsi.
Credere che nell’accoglienza, nel realizzare occasioni di incontro informale, gratuite, conviviali si realizzi già una sorta di guarigione delle vite e che crei la premessa affinchè le persone si aprano a proposte di approfondimento, di riflessione, di crescita, di annuncio della Buona Notizia. Ed ancora la condizione di possibilità affinchè si creino legami creativi da cui nascano progetti, iniziative, impegno.
Per ora la proposta alla Cueva consiste in una cena aperta ai giovani il mercoledì sera, tutti possono invitare chiunque. L’obiettivo principale è creare relazioni e convivialità. Non c’è un contenuto specifico. Si comincerà ora ad invitare di volta in volta qualche personaggio che abbia qualcosa di interessante da raccontare ai ragazzi.
Il martedì sera è dedicato ai giovani under 29 anni dal titolo “Progettare: vita e scelte”, più introspettivo in cui riflettere sulla vita, sul senso, sulle scelte dando strumenti per leggersi dentro e per fare buone scelte alla luce dell’incontro con la Buona Notizia. Al giovedì per over 30 dal titolo “Costruire: vita e storie” per consolidare e purificare le scelte fatte attraverso un cammino biblico-esistenziale. Entrambe le proposte si svolgono prima di cena e si concludono cenando insieme.
Il venerdì e il sabato sono pensati per eventi puntuali per 17/18 enni e per serate culturali (letteratura, film, musica) e di svago.
Questa scansione è per i prossimi mesi al termine dei quali si farà una rilettura per ridefinire come procedere e cosa proporre.
Ma la Cueva ha anche altri due scopi in cui credo molto:
l’accoglienza semplice, economica, sobria , funzionale di gruppi di giovani (parrocchiali, scout, associazioni) che vengono a Palermo per fare formazione e/o servizio. Palermo offre tanto dal punto di vista della formazione all’impegno sociale, ma anche dal punto di vista artistico, culturale, naturalistico, di svago. E poter contribuire a segnalare situazioni, testimonianze, percorsi formativi a quanti vengono e offrire anche delle meditazioni mirate.
E poi un altro servizio in cui credo molto: offrire un luogo accogliente ed economico, per persone che si prendono 2-3 giorni o più in un qualsiasi momento dell’anno per prendere le distanze dalle proprie faccende o dalle proprie fatiche del momento. Che hanno bisogno di uno stacco per “rigenerarsi”. Poter offrire loro un luogo ascolto ed eventualmente spunti di meditazione in un contesto conviviale e nel centro di una bella città che offre molte risorse per quanti hanno bisogno di uno stacco. Ecco questo servizio di “rigenerazione” è un tipo di offerta che fa bene alle persone ed un’esperienza di Vangelo.
p.s. Il nome “La Cueva” è stato scelto dai ragazzi tra vari possibili. Per una serie di motivi: rimanda ad un influsso spagnolo, parte della storia di questa città ma soprattutto come una caverna/grotta un luogo di rifugio e di convivialità ma non per starci ma per poi uscire e vivere nella “polis”. Rimanda anche all’interiorità e quindi al percorso di crescita e maturazione di ognuno. Ed ancora, per le persone di spiritualità ignaziana, richiama la Cueva di Manresa dove S. Ignazio ha avuto le intuizioni più importanti e la luce sul proprio cammino. Doni che vorremmo si realizzassero per ognuno che frequenterà la Cueva.