Rocchetti/Ucraina. Se vuoi la pace, prepara la pace

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La situazione in Ucraina è in evoluzione.
Tutti i auguriamo che evolva positivamente.
Ma, in ogni caso, gli eventi dell’Ucraina insegnano

 

Le persone del nostro Paese e dell’intero pianeta sono in pericolo mortale a causa dello scontro nucleare tra le civiltà dell’Est e dell’Ovest. Dobbiamo fermare l’accumulo di truppe, l’accumulo di armi e equipaggiamento militare in Ucraina e dintorni, il folle lancio di denaro dei contribuenti nella fornace della macchina da guerra invece di risolvere gravi problemi socioeconomici e ambientali.

Dobbiamo smettere di assecondare i capricci crudeli dei comandanti militari e degli oligarchi che traggono profitto dallo spargimento di sangue.” “Chiediamo la riduzione e il disarmo globali, lo scioglimento delle alleanze militari, l’eliminazione degli eserciti e dei confini che dividono le persone… di sancire la neutralità del nostro Paese con la Costituzione dell’Ucraina; La guerra è un crimine contro l’umanità. Pertanto, siamo determinati a non sostenere alcun tipo di guerra e a lottare per l’eliminazione di tutte le cause di guerra.”

Inizia così, con l’appello del Movimento Pacifista Ucraino, il documento di Pax Christi per chiedere la pace e rifiutare la guerra in Ucraina. Una terra che rischia di essere luogo di scontro tra potenti dove a pagare, come sempre, sono le persone: uomini, donne, vecchi e bambini.

La Costituzione: ripudiare la guerra

Per questo, Pax Christi chiede all’Italia di essere fedele alla propria Costituzione che ‘ripudia la guerra’, e non far prevalere ‘fedeltà ad alleanze atlantiche” come la Nato.

Sappiamo bene che sono in gioco enormi interessi. Proprio per questo vogliamo ribadire con ancor più fermezza il nostro no alla guerra: alienum est a ratione, (Pacem inTerris). E’ il tempo della politica vera, del buon senso e del rispetto dei valori umani fondamentali.  “La guerra è la negazione di tutti i diritti” (papa Francesco)Assistiamo invece a contrapposizioni provocatorie, dichiarazioni e iniziative ‘muscolari’. Quasi a cercare ‘l’incidente’ che potrebbe fare da scintilla per il detonatore del conflitto. Assistiamo ad una folle corsa al riarmo, che non ha conosciuto tregua neanche in questi anni di pandemia. Anzi le spese militari sono aumentate!  E in questo delirio di spese per armamenti è coinvolta direttamente anche l’Italia.  È forse dall’epoca della crisi dei missili a Cuba che il rischio di un nuovo conflitto globale non è stato così palpabile.

È un rischio denunciato la settimana scorsa dall’allarmante “100 secondi a mezzanotte” dell’Orologio dell’Apocalisse del Bulletin of Atomic Scientist.”

I molti che vogliono la pace

Pax Christi vuole unire la propria voce e il proprio impegno a quello di tante donne e uomini,  associazioni, movimenti, italiani, europei e del mondo intero. E chiede – con forza – al nostro Governo e all’Europa tutta di prendere iniziative urgenti e significative con una posizione di neutralità attiva. Questo per ottenere una de-escalation immediata della tensione e avviare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte, chiarendo la propria indisponibilità a sostenere avventure militari.

A tutti i Paesi coinvolti diciamo: fermatevi! L’ONU abbia la centralità nella gestione della crisi applicando finalmente la propria Carta Costitutiva in tutti i suoi articoli.

Alle comunità dei credenti rinnoviamo l’invito alla preghiera incessante per la pace, come abbiamo già fatto lo scorso 26 gennaio. Insieme alla preghiera, vogliamo condividere il cammino comune per essere ‘artigiani di pace’ denunciando senza mezzi termini la corsa al riarmo. E guardando all’incontro di vescovi e sindaci del Mediterraneo a Firenze il 26-27 febbraio p.v., che vedrà anche la presenza di papa Francesco, ricordiamo le sue parole, nel precedente incontro a Bari, il 23 febbraio 2020:

La guerra è un’autentica follia… Non c’è alcuna alternativa sensata alla pace… “ Quando nei convegni internazionali, nelle riunioni, tanti Paesi parlano di pace e poi vendono le armi ai Paesi che sono in guerra. Questo si chiama la grande ipocrisia.”.

Come abbiamo ripetuto in tante occasioni:  “rifiutiamo la guerra, gridiamo la speranza”.

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