Prima convinzione: è necessario, su uno stesso territorio, collaborare tra le varie parrocchie e i diversi oratori per offrire contemporaneamente vari e differenziati cammini di qualità ai ragazzi di quel territorio, i quali vivono tappe esistenziali diverse e sensibilità e vita di fede diverse.
Credo che sia necessaria la differenziazione di proposte e credo che nessuna parrocchia possa offrire da sola varie proposte di qualità contemporaneamente. Sia per questione di organizzazione e sia per numero di persone a cui rivolgersi. Credo anche che un ragazzo, quale che sia l’esperienza in cui si inserisce, debba percepirsi all’interno di un percorso evolutivo con delle tappe e degli sviluppi.
Qui di seguito riporto una serie di proposte (a mo’ di esempio) sperimentate efficaci nel tempo. Mi concentro sui ragazzi tra i 19 e i 30 anni, rinviando ad altro articolo quelli tra i 14 e 18 anni. Per la maggior parte, sono cammini ed esperienze compatibili e integrabili con cammini personali e l’appartenenza alla propria realtà ecclesiale come parrocchie, associazioni e movimenti.
Una premessa importante è che spesso i giovani non percepiscono il Vangelo come una Buona Notizia per la propria vita. Spesso la religione è percepita come “insignificante” per la propria vita, talvolta addirittura come castrante.
Spesso, anche tra chi frequenta, la religione è vissuta come appartenenza culturale, a volte “devozionale”, nel senso che poi non incide nel vissuto quotidiano, rimane una pratica esterna. Oppure come semplice orizzonte di senso per la vita. Oppure ancora Dio è visto come il “fondamento” e il “garante” della morale. Comunque difficilmente la relazione viva con il Dio della vita è visto (e vissuto) come una relazione liberante, che concretamente genera pace, speranza, coraggio. Non si avverte che la vita spirituale è la Vita, esistenza, cioè, veramente incarnata e capace di espandersi in qualità e fecondità.
Premessa: per proposte “gancio” si intendono tutte quelle proposte che intendono “agganciare” quei giovani che non frequentano né le varie proposte di cammino spirituale, né gli ambienti ecclesiali e tantomeno i sacramenti. Oppure si tratta di quei giovani che non si trovano a proprio agio in ambienti clericali o che sono in “crisi” di fede. Queste sono solo alcune idee alla luce di esperienze che si sono rivelate efficaci.
Si organizza una cena solo per giovani in cui in un clima conviviale. Si invita di volta in volta una persona significativa per i ragazzi (soprattutto circa la propria vita di impegno civico, oppure professionale, oppure di servizio, oppure di creatività e intraprendenza, ecc.). E’ qualcosa di formativo in un modo piacevole e fruibile da parte dei giovani (considerato anche che alle conferenze classiche, anche le più interessanti e con gli ospiti più significativi, i giovani non partecipano). Ed in più crea delle belle relazioni tra i ragazzi, aggancia qualche giovane fuori dai “giri” di chi frequenta e crea la possibilità di una relazione tra i ragazzi “più lontani”, gli animatori e il “don”.
Sono esperienze che aiutano ad avvicinare i ragazzi che magari non parteciperebbero ad altre proposte più impegnative o esplicite ma che arricchiscono la riflessione, la maturazione, la crescita e attraverso spunti di riflessione mirati e calibrati, avvicinarli alla relazione con il Signore e alla fede. Creano relazioni umane belle e profonde che poi sono la premessa per ulteriori proposte anche più spirituali.
E’ un percorso di “Primo annuncio” ai giovani. Una forte esperienza della Buona Notizia! Si articola in quattro fine settimana durante l’anno (dal venerdì sera alla domenica pomeriggio). Viene usato il metodo della “Drammatizzazione Biblica” che veicola in modo pregnante l’esperienza della Buona Notizia del Vangelo, aiuta i ragazzi a gustare la relazione liberante e salvifica con il Signore della Vita. Premessa per ogni religiosità sana e incarnata.
E’ un percorso pensato per dare degli strumenti ai ragazzi per prendere in mano la propria vita, orientarla, fare le scelte più di qualità possibile ed infondere coraggio e fiducia. Si articola in una giornata al mese di ritiro in cui imparare a meditare la Parola di Dio. I brani biblici sono selezionati per raggiungere lo scopo della proposta. Ed ancora, acquisire gli strumenti del “discernimento” e gli altri strumenti spirituali per fare le proprie scelte. Ci sono anche delle “testimonianze di vita” che incarnano quello che si va riflettendo, meditando, acquisendo.
Un percorso a moduli per aiutare i ragazzi ad acquisire gli strumenti di una vita spirituale adulta e consapevole, incarnata nella vita. Per ragazzi che non desiderano (o non desiderano ancora) appartenere ad un gruppo. Ogni modulo è composto da cinque incontri di un’ora e mezza.
I° modulo: strumenti di vita spirituale e regole del discernimento degli spiriti – si prefigge di chiarire le dinamiche interiori, riconoscere l’azione dello Spirito nel cuore delle persone, apprendere strumenti di vita spirituale adulta per una fede incarnata e vitale.
II° modulo: imparare a meditare la Parola, “viva ed efficace” – si prefigge di insegnare a meditare un brano biblico convinti che la meditazione sia una via per vivere la relazione con il Dio della Vita in modo diretto, personale, autentico e, attraverso questo, permettere a Dio di operare nella propria vita.
III° modulo: la razionalità della fede, capire e rendere comunicabile la fede – l’idea è quella di approfondire l’aspetto razionale ed intellegibile della fede. La fede, infatti, o è razionale o non è la fede cattolica. L’uomo è anche ragione e non può prescindere da essa nella sua relazione con Dio. Questo aspetto è un’esigenza diffusa tra gli universitari in virtù anche degli studi che fanno.
Gruppo di crescita nella conoscenza di sé e della fede attraverso un percorso biblico-spirituale. E’ pensato come cammino di gruppo che si consolida nella composizione degli appartenenti e che segue un cammino di approfondimento delle fede, della spiritualità e di conoscenza di sé attraverso un percorso biblico e con approfondimenti spirituali ed esistenziali (esempio attraverso il cammino della Genesi o dell’Esodo, ecc.). Si articola in due-tre anni.
E.V.O.Una proposta esigente, da ottobre a giugno, per giovani che hanno già alle spalle un buon cammino spirituale. Sono gli “Esercizi Spirituali nella Vita Ordinaria”. Consiste nel fare il Percorso degli Esercizi con almeno tre meditazioni a settimana, un colloquio con l’accompagnatore spirituale ogni quindici giorni e un incontro a settimana per ricevere gli spunti di meditazione e gli strumenti spirituali necessari.
Chi ha vissuto questa esperienza ha fatto un salto di qualità nella propria vita. Nella fede, nella relazione con Dio, nella conoscenza di sé, nella capacità di fare scelte più libere e di qualità.
28-33 il disincanto esistenziale (Civette). Un percorso che si sviluppa durante l’anno con appuntamento settimanale o bi-settimanale per ragazzi dai 28 ai 33 anni che vivono una tappa specifica della vita, quella che noi chiamiamo del “disincanto Esistenziale”. Si tratta di una fase di vita con caratteristiche peculiari e che quindi va accompagnata con un percorso specifico di meditazione, di riflessione, di confronto, di conoscenza di sé. Si tende a rifondare con consapevolezza (o cambiare in modo consapevole) le scelte fatte fino a quel momento o a fondare meglio quelle che si devono prendere in questo tempo della vita.
Un’esperienza puntuale: 3-4 Giorni di Esercizi Spirituali. Giorni di silenzio con il metodo degli Esercizi, quindi con spunti di meditazione, colloquio, istruzioni. Solitamente si organizza durante qualche “ponte” dell’anno e comunque in date adatte ai ritmi di uno studente universitario.
Un tempo in cui i giovani fanno un profonda esperienza spirituale, vivono delle “chiarezze” per la propria vita, acquisiscono bene il metodo della meditazione, si abituano al colloquio spirituale, acquisiscono in poco tempo una praticità con gli strumenti della via spirituale che altrimenti ci vorrebbero mesi. Lascia il gusto per questa esperienza e ne sperimentano l’efficacia e così in futuro torneranno a viverla in modo tale che potrà diventare una sana e feconda abitudine annuale o da vivere nelle varie “tappe esistenziali” della vita.
Scuola di Cittadinanza Attiva e Formazione Politica POLIEDRI. Nel cammino di maturazione umana e spirituale intrapreso dai ragazzi si è sperimentato che quelli che negli anni hanno approfondito la propria fede e una relazione vitale con Dio, naturalmente si sono sentiti di impegnarsi nella società. Hanno poi scoperto la necessità di una formazione adeguata per poter incidere concretamente ed in modo qualificato. POLIEDRI è un’esperienza che ha provato a declinare la formazione, tenuto conto dei ritmi e delle sensibilità dei giovani. Cfr. www.poliedri.it
Questi sono solo esempi ma si potrebbero pensare altre proposte che in modo diverso realizzassero questo approccio integrato di formazione umana e spirituale ai giovani.
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