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Cavallini/I giovani e il necessario “ritorno a sé”

“Le risonanze / considerazioni / intuizioni colte nella meditazione si radicano ad un livello più profondo"

Visto da Sud/Cronache dagli Esercizi Spirituali per giovani.
Esperienza rara. E preziosa

In continuità con l’articolo “Silenzio e ascolto in mezzo alle molte parole” riporto l’esperienza delle ultime due settimane in cui sono stato impegnato ad offrire gli 3-4 giorni di Esercizi Spirituali qui a Palermo in totale silenzio,  prima ad un gruppo di giovani tra i venti e i trent’anni  e poi a ragazzi di quinta superiore quasi tutti diciottenni. Per tutti era la prima volta che facevano un’esperienza di questo tipo.

Emergono incertezze e frammentazione

Dai colloqui con i più giovani sono emerse alcune loro caratteristiche che mi hanno colpito: il senso di inadeguatezza diffuso rispetto alla vita, l’insicurezza, la fatica a capire cosa si desideri in profondità. Ho notato quanto le paure condizionino le scelte.

Tra i più grandi invece dominano la difficoltà a dare un ordine alle giornate e alle settimane,  il senso di frammentazione tra le molte attività e gli impegni. Si nota la relativa difficoltà a dare una direzione alla propria vita e a canalizzare le energie, il tempo, l’affetto in una direzione più precisa.

Tutti hanno ringraziato per il fatto che per la prima volta isolarsi dal mondo (e dal cellulare, dalla TV, dal PC, dai giornali, ecc.) e vivere il silenzio li ha portati a ragionare e riflettere sulla propria vita. Non solo, ma anche ad ascoltarsi interiormente, con grande beneficio di consapevolezza di sé e maggiore lucidità. Mi ha colpito perché molti ragazzi mi hanno detto “noi non ragioniamo mai” rispetto alla nostra vita.

Le omelie si dimenticano

Soprattutto mi hanno colpito altri due cose. La prima è una considerazione comune. Tutti, infatti, hanno sottolineato la differenza sperimentata nell’ascoltare una bella omelia o conferenza e la meditazione, con un tempo prolungato di silenzio, della “ Parola di Dio”.

Le omelie, anche quelle belle, se le dimenticano in fretta – hanno affermato – mentre invece le risonanze/considerazioni/intuizioni colte nella meditazione si radicano ad un livello più profondo. E’ una meditazione capace di orientare, anche a distanza di tanto tempo, la lettura della propria realtà e di offrire spunti utili per le le scelte per la propria vita.

La seconda è stato constatare ancora una volta di come la meditazione davvero sia efficace e davvero abbia il potere di generare dinamiche nuove nella vita delle persone. Orienta a vincere le paure e i condizionamenti, a consolare ed accendere la speranza, il coraggio, la generosità. Ed ancora: “scava” nell’intimo ed aiuta a far emergere la propria autenticità.

E’ necessario qualcosa come un “metodo”

Per questo sono ulteriormente confermato di quanto sia fondamentale, alla luce delle caratteristiche dei ragazzi, proporre l’esperienza degli Esercizi Spirituali e di come le altre attività con i giovani debbano pian pianino anche condurli a fare questa esperienza.

Negli Esercizi Spirituali si apprende anche un “metodo di meditazione”. Questo permette alle persone di poter coltivare una relazione adulta, diretta, liberante con il Dio della vita. Ma è necessario che ci si organizzi per avere dei tempi di meditazione lungo la settimana.

Ciò comporta che le persone possano avere una vita spirituale di qualità. Anche quando le omelie non sono sufficientemente significative o quando nella vita parrocchiale non sono offerti momenti di lectio  o tempi di meditazione.

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