Terra Santa. Tra Qumran e Gerico. E Bergamo

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Percorrere a piedi parti della Terrasanta
è stato uno dei più grandi doni che lo scoutismo ha fatto a me e a molti altri capi scout

Insieme a clan di tutt’Italia nel corso di una quindicina di anni si sono sviluppate relazioni, amicizie, appreso percorsi. Si è faticato e sofferto, si è pregato e vissuto nei luoghi di Gesù, della Chiesa madre, delle pietre vive di oggi, i cristiani di Terrasanta.

La valle del Giordano, il Mar Morto, Masada

Tra i luoghi cui più sono legato vi è quel breve tratto nella valle del Giordano, a circa meno 420 mt sotto il livello del mare. E’ lì che il Giordano, così fondamentale nella storia dell’uomo, termina la sua corsa e pochi chilometri più avanti inizia quel fenomeno naturalistico unico del Mar Morto.
In quello lembo di terra si trovano diversi luoghi speciali, tra i quali Qumran e Gerico.
Qumran fu una esperienza comunitaria nel deserto che si sviluppó tra il 150 AC e il 68 DC, quando venne distrutta dalla X legione Fretensis (nata per garantire la fornitura di grano a Roma.. ) inviata in Palestina per la prima guerra giudaica, prima dell’assedio di Gerusalemme e la distruzione di Masada.
Tra gli scavi di Qumran, oltre ai famosissimi e straordinari rotoli ritrovati nelle grotte (invito chi avrà l’opportunità a leggerne la storia e alcuni tratti dei manoscritti, tra i quali la regola della comunità) sono stati ritrovati anche numerosi oggetti del vivere quotidiano.
Nella parte degli scavi delle cucine sono stati ritrovati anche migliaia di semi di dattero, un cibo fondamentale nella dieta di quei luoghi.
In un tempo storico dove la dieta non aveva come oggi abbondanza di dolciumi, la dolcezza dei datteri immagino portasse alla meraviglia, al ringraziamento.
Qumran ai tempi di Gesù era un luogo di riferimento importante per coloro che aspiravano ad una vita dedicata alla preghiera, alla vita comunitaria, al servizio alla comunità.
Stile di vita ancora oggi modernissimo.

Gerico e i suoi datteri

Pochi chilometri più a nord si trova Gerico, una delle città più antiche della storia dell’uomo. Basta una buona visita al Tell, la collina della Gerico antica, patrimonio dell’UNESCO, per rendersene conto. Gerico una delle città di Gesù e di passi fondamentali nei vangeli.
Proprio a Gerico esiste una importante produzione di datteri, il Medjoul, un dattero speciale, tra le varietà più preziose, riconoscibile in quanto di grosse dimensioni, di una dolcezza delicata.
Per queste caratteristiche, che ne determinano anche un prezzo piuttosto elevato, è di fatto venduto per larga parte nei paesi del Golfo.
La produzione è parcellizzata e riguarda diverse centinaia di piccoli produttori familiari che fanno di questa produzione il loro sostentamento.
Purtroppo, come spesso accade, nella filiera della produzione di cibo, i contadini sono coloro che ricevono la parte minima del prezzo, schiacciati dall’urgenza di vendere prodotto maturo e dal rischio di perdere quanto raccolto.

I datteri di Gerico e Bergamo

Il Comune di Bergamo, insieme alla Fondazione Giovanni Paolo e a molti partner bergamaschi (Camera di commercio, Confcooperative, Coesi, Biodistretto, Comune di Scanzorosciate, Agesci progetto Terrasanta, Biosociale, Acli Bergamo) ha vinto un bando per la cooperazione con l’estero. Per i prossimi tre anni contribuirà alla sistematizzazione produttiva, alla costruzione di celle per la conservazione dei datteri, alla formazione presso la locale Camera di commercio, alla parità di genere e molte altre azioni di condivisione di buone pratiche previste dal bando.
A fine giugno è prevista la prima missione.
Mi piace pensare che la protezione dei piccoli produttori familiari di Gerico, la valorizzazione di un prodotto così storico, la condivisione di risorse e buone pratiche, ci riportino chiudendo gli occhi ai tempi di Gesù e di Qumran. Quanti ne avranno mangiati lui e i discepoli nei momenti di festa? E nella casa di Zaccheo? E il samaritano che scendeva verso Gerico ne aveva con se? E Giovanni Battista, passava/sostava a Qumran? Ha fatto parte della comunità visto che nelle sue parole ci sono termini che richiamano a parole della regola?
Il legame Bergamo – Gerico, tra le persone e le istituzioni, potrà crescere grandemente nel tempo anche con altri progetti che rinforzeranno le connessioni e il cammino comune. Con la scusa di un dattero, potrà venire molto bene anche a noi, per mantenere sempre vivo quel legame concreto con i luoghi che hanno visto nascere la nostra fede, la scelta di impegno e condivisione come pratica costante, nella semplicità di un piccolo frutto.

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