Il video dura soltanto 3 minuti e 15 secondi. Il luogo: il grande ambiente della Comunità Shalom di Palazzolo sull’Oglio nel quale si celebrano le Messe. Siamo davanti all’altare e alla presenza di diversi sacerdoti, tra i quali il vicario generale della Diocesi di Brescia.
Protagonista indiscussa la fondatrice e animatrice della comunità, suor Rosalina che, in particolare, espone la sua posizione personale sull’obbligo vaccinale.
Suor Rosalina afferma di non essere una “no vax”, ma, nel contempo, dichiara anche di non avere alcuna intenzione di vaccinarsi “perché non mi fido di tutte le balle che hanno detto su questi vaccini”. Fin qui, è parere: si può essere d’accordo o meno, ma è il suo parere.
L’aspetto interessante, che mi fa maggiormente riflettere, è legato alle parole della fondatrice della Comunità Shalom, quando nel suo discorso afferma che, qualora venisse obbligata a fare il vaccino e le dovesse succedere qualcosa, chiede, tramite lettera di un avvocato, sette milioni di risarcimento allo Stato. Certo, la richiesta di questa cifra, specifica immediatamente la suora, non verrebbe richiesta perché quello è il valore della sua vita, ma per la sua comunità, perché, afferma, “la mia comunità lo Stato non riesce a mantenerla come la Provvidenza”.
Queste affermazioni, peraltro, vengono accompagnate da un paio di affondi non casuali. Suor Rosalina ricorda che lo Stato non ha mai dato, in 36 anni, mezzo centesimo alla comunità. Inoltre parla di un aumento del 350% di tumori che, dal contesto, pare essere riferita alla somministrazione del vaccino.
Ora, qualche semplice considerazione che mi permetto di avanzare. Conosco bene la comunità Shalom e diverse persone che, grazie ad essa, hanno ripreso in mano le redini di una vita che l’uso di alcool e sostanze stupefacenti stavano distruggendo, Che Dio abbia ispirato e ispiri Suor Rosalina, che stimo e ammiro sinceramente per ciò che è e che fa, è fuor di dubbio. La sua comunità, da decenni, accoglie e fa sentire a casa centinaia di ragazzi e ragazze. E davvero la Provvidenza benedice con abbondanza quest’opera.
Per questo spero con tutto il cuore che Suor Rosalina torni sui suoi passi e, magari con una sua riflessione, provi a considerare alcuni aspetti. Mi permetto di suggerire qualcosa, sotto forma di domanda. Se la comunità Shalom è frutto di un carisma che viene da Dio, perché la Provvidenza dovrebbe smettere di benedirla, facendole mancare il necessario? L’opera andrà avanti fino a quando qualcuno incarnerà il carisma che ne ha presieduto la fondazione. Non servono quei sette milioni, che rischiano di diventare segno di sfiducia verso la Provvidenza stessa: noi possiamo venire a mancare… la Provvidenza no!
Mi sorge la domanda; perché il vaccino, così come la dedizione dei ricercatori e di tutto il personale sanitario che si sacrifica per salvare vite, non possono rientrare nel piano provvidenziale di Dio? Chi stabilisce cosa è Provvidenza e cosa no? Possiamo essere giganti della carità, ma questo basta per stabilire cosa venga da Dio e cosa no?
E che dire dei morti a causa del Covid-19, magari benefattori e strumenti della Provvidenza di Dio verso la comunità fondata da Suor Rosalina? Con il vaccino, che magari avrebbero ricevuto volentieri, con ogni probabilità sarebbero ancora con i loro cari. Questo, forse, la provvidenza non lo voleva?