Più che scrivere trattati, amo narrare. Spero che dentro queste narrazioni si possa trovare qualcosa che invita alla riflessione. Amo narrare a partire dalle cose che vedo e che faccio, dalle cose quotidiane.
Mi pare che Gesù fosse esperto di narrazione, si guardava in giro, vedeva la natura e l’uomo e poi narrava parabole per la vita, parole meravigliose. Perché non impariamo da Lui a narrare parole per la vita? Perché non abbandoniamo l’insegnamento da cattedra e parliamo a partire dalla vita?
Mi ritrovo di frequente in mezzo alla terra, e allora racconto del mio rapporto con questo elemento che mi è famigliare. Ho sempre avuto a che fare con madre terra. In ogni età della mia vita mi sono come mescolato con essa.
Da piccolo perché ci giocavo e, come diceva mia madre, mi sporcavo tutto, ma io mi divertivo un sacco. Da giovane perché calpestavo i sentieri di montagna, e lì ho imparato a distinguere i vari terreni per non volare per terra. Da adulto perché mi sono ricavato un orto che curo con gli amici della cooperativa e diventa l’occasione per imparare e insegnare l’arte della cura di sé e degli altri.
Da piccolo ci giocavo… Da adulto mi sono ricavato un orto
Ci sono i teorici della terra che dicono che è importante questo mescolamento con madre terra, ma questi tipi alla fine non la toccano mai la madre terra. Ci sono i romantici della terra che cercano il ritorno alle origini, ma quando vengono nell’orto dopo la prima volta, se ne vanno, dichiarando che è troppa faticoso. Ci sono poi quelli che madre terra la toccano e si mescolano con essa per ricavarci un profitto, un grande profitto.
Ho scoperto che i cinesi producono soia in Brasile e poi la portano in Cina per dare da mangiare ai maiali.
I nostri politici hanno battuto chilometri di terra per raccogliere voti, chissà se hanno ringraziato madre terra per questo scorrazzare su e giù dall’Italia. Madre terra, troppe volte si tratta di un mescolamento commerciale, di profitto; in questo modo non ci ricaviamo un granché, anzi peggioriamo la situazione.
Non è questo il mescolamento che intendo io quando parlo di madre terra e del rapporto che ho con essa. Che cosa mi lascia di interessante questo mescolamento con madre terra? lo narro alla mia maniera. La prima cosa interessante che la terra mi lascia è un buon profumo di vita, di lavoro, di trasformazione continua. Un buon profumo di creato. Ogni cosa nell’orto è un mescolamento di profumi.
Un buon profumo di creato. Ogni cosa nell’orto è un mescolamento di profumi.
Provate a girare un po’ dentro un orto, un bosco, un prato. Provate a sentire i buoni profumi di madre terra. E’ una meraviglia. E se poi uno riesce anche a distinguerli e a indovinarli, lo spettacolo raddoppia.
Poi trovo di interessante il calpestare il suolo e sentire che quando è umido il tuo piede affonda nella terra e lascia un’impronta, la mia impronta e quando la guardo ne sono orgoglioso e mi dico questo sono io. Poi ci sono quelli che, come il nostro educatore Damiano, la terra la calpestano per lavoro, ma sulla terra ci costruiscono pure una tesi.
E per finire ogni volta che calpesto madre terra mi rendo conto che essa è humus, umile, e allora ogni mescolamento con sora nostra madre Terra,
la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba,
come canta San Francesco, mi ricorda che devo imparare ad essere umile.
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