Le elezioni del Presidente. I sogni di Berlusconi e i nostri

Parliamo della Parola. Quella di Dio
Gennaio 23, 2022
Antigone e la giustizia ingiusta
Gennaio 25, 2022
Vedi tutti

Le elezioni del Presidente. I sogni di Berlusconi e i nostri

Ci siamo, dunque.
Iniziano le votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica.

I giornali hanno parlato a lungo della rinuncia di Berlusconi e delle prospettive nuove che si sono aperte e che restano aperte dopo quella rinuncia.

Berlusconi ha sognato di diventare Presidente

Si è saputo che diventare Presidente era, per Berlusconi, un sogno covato da sempre. Voleva proprio “diventare presidente della Repubblica”. Il sogno si trovava espresso nel “celeberrimo tema delle elementari che mamma Rosa aveva conservato per anni”. Così i giornali.

Il particolare è stato sfruttato da Giannelli nella sua quotidiana vignetta del Corriere. Berlusconi sta dormendo e sogna. Sogna di arrampicarsi con una scala sul balcone del Quirinale, armato di spada. Meloni e Salvini lo scuotono: “Sveglia Cavaliere!! Sveglia!!”.

Si svegliato, dunque. Così pare almeno. Si sono dati da fare i suoi familiari. Anche questo scrivono i giornali.

Il sogno di Berlusconi e i nostri sogni

Certo, noi poveri sperduti e smarriti cittadini, leggiamo un po’ straniti queste narrazioni. Un bambino sogna di diventare Presidente della Repubblica. Quel bambino, nel frattempo cresciuto negli anni e nelle storie personali, pensa di realizzare quel sogno.

E cioè, se è permesso vedere tutto da un altro punto di vista: un Paese intero, l’istituzione più importante di quel Paese, nella fattispecie, la Presidenza dello Stato dell’Italia, per realizzare il sogno di un privato cittadino. Privato cittadino non come tutti gli altri, certo, ma privato cittadino comunque: Silvio Berlusconi da Arcore. Un Pase intero per realizzare il sogno.

E noi, invece, poveri illusi che abbiamo sempre pensato il contrario: non il Paese per realizzare un sogno, ma tutti i sogni per realizzare il Paese. In questo caso, il nostro caso,

non interessa di chi è il sogno, ma per chi è, non se è grande o piccolo, ma se è utile per tutti.

Ecco: il sogno di Berlusconi non è il nostro. E viceversa. Ci auguriamo che i nostri rappresentati che iniziano a votare siano capaci di inseguire tutti i sogni più grandi. Non i loro sogni, però, o, per lo meno, non solo quelli, ma i sogni di tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.