Sulla TV è una valanga ininterrotta di dibatti sui risultati delle elezioni. Ieri sono cascato, nell’immediato dopo pranzo, su un confronto in onda su Rainews 24.
Tra i molti interventi mi ha colpito uno di Mauro Mazza, già direttore di TG2 e di RAI 1. Deve essere di tendenze piuttosto conservatrici e ho letto da qualche parte che è vicino al partito della Meloni. In effetti ha cercato, in qualche modo, di “giustificare” le affermazioni di Giorgia Meloni, soprattutto attorno al famigerato “Dio, patria, famiglia” che la futura prima ministra ha ribadito anche recentemente. Ho sentito molto di passaggio le affermazioni di Mazza e forse riassumo male il suo pensiero.
Quando Meloni parla di “Dio patria e famiglia” scatta in molti di noi il riflesso condizionato: è una massima fascista
Dunque. Quando Meloni parla di “Dio patria e famiglia” scatta sempre in molti di noi il riflesso condizionato: è una massima fascista. E lo è infatti. Ma lo è per chi ha sentito parlare di fascismo e soprattutto ha avuto a che fare con il fascismo e con i suoi epigoni. Dice poco, pochissimo a dei giovani. E poi: quelle tre cose lì, Dio e poi la patria e poi la famiglia non interessano solo i fascisti che li hanno messi così ordinatamente in fila, ma interessano molti italiani a prescindere e dal fascismo e dalla politica.
Prendiamo la famiglia. A che cosa pensa la maggior parte degli italiani quando si parla di famiglia? Pensa a un padre che è uomo, a una madre che è donna, a dei figli… Pensa anche che se due maschi e due donne si vogliono bene, devono essere riconosciuti anche giuridicamente e molti degli italiani, forse la maggioranza, pensa che il riconoscimento giuridico può essere anche quello del matrimonio omosessuale. Ma loro, questa maggioranza, quando pensano al matrimonio, pensano a padre-madre-figli, non al matrimonio omosessuale.
La maggioranza degli Italiani, quando pensano al matrimonio, pensano a padre-madre-figli, non al matrimonio omosessuale
Ora il PD ha fatto ha dato la sensazione che è un partito moderno perché ha sostenuto molte delle tesi di minoranze culturali: basti pensare alle lotte attorno al decreto Zan ma non solo… Il PD non parla di Dio: i temi legati ai rapporti tra politica e fede sono sparirti dai radar pidiellini. Della patria parla solo per dire dobbiamo andare in Europa.
Una delle candidate più accreditate a succedere a Letta è Elly Schlein, vicepresidente della regione Emilia Romagna. Della Schlein si è parlato nei giorni scorsi per una sua polemica a distanza con la Meloni. Questa, in un intervento ai militanti del partito di estrema destra spagnolo Vox, aveva affermato: “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana”. La Schlein ha risposto nei giorni scorsi: “Amo una donna e non sono madre, ma non per questo sono meno donna”. Interessante per quello che dice: l’enfasi sul fatto di essere donna, senza essere madre. Tace della patria e tace, ovviamente, di Dio e dintorni.
Torniamo alla domanda: la maggioranza degli italiani pensa alla famiglia padre-madre-figli o donna-donna senza figli? Alla propria famiglia o a quella della Schlein? Non ho dubbi: alla propria famiglia, non a quella della possibile futura segretaria del PD. Il partito di Letta ha fatto diventare fascisti anche molti che fascisti non sono.
Il partito di Letta ha fatto diventare fascisti anche molti che fascisti non sono
E il PD pensa di essere un partito moderno perché non parla di famiglia tradizionale, non parla di patria e non parla di Dio. Intanto, è un po’ inquietante che un partito si definisca per quello che non dice e che parli molto di quello che interessa a pochi e poco di quello che interessa a molti. Si tratta di stile, forse. Ma il nuovo partito non dovrà pensare solo a cosa dire e a cosa fare ma anche a come dire e come fare.