Il dramma del Covid diventa dramma a teatro

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Il dramma del Covid diventa dramma a teatro

“Giorni muti notti bianche” è il titolo del dramma.
Lo spettacolo ha avuto luogo al “Teatro sociale” di Città Alta.
Interpretato da medici e infermieri dell’Ospedale.
Straordinario impatto estetico ed emotivo

Sono stato tra i fortunati, ieri, che hanno visto la prima delle due rappresentazioni “giorni muti, notti bianche” al Teatro Sociale di Città Alta. Lo spettacolo è stato voluto, progettato e rappresentato da medici e infermieri, protagonisti nel dramma del Covid, soprattutto nel febbraio-marzo del 2020. La regia è di Silvia Briozzo. Hanno suonato dal vivo Gianluigi Trovesi e Marco Remondini. 

Il vero attore principale è il gruppo

Spettacolo magnifico. Reagisco da “normale” spettatore perché non ho particolari competenze. Ma, davvero, da “normale” spettatore, devo dire che mi è sembrato uno spettacolo di straordinaria bellezza. La regista (insieme con il responsabile delle scene, Enzo Mologni) ha fatto ricorso a elementi minimali: una piccola trave che attraversa tutto il palco, alla quale sono appesi i camici bianchi, che sale, che ricompare, che taglia in due un “davanti” e un “dietro” il palco e che accentua i movimenti degli attori che sono “più vicini” al pubblico quando avanzano, che sono “più lontani” quando vanno sullo sfondo.

Il gruppo degli attori è molto “gruppo”. La regista ha preso atto che gli attori sono infermieri e medici e ha esaltato la loro identità professionale: il camice bianco è protagonista insieme con chi lo porta. Ma, soprattutto, il vero attore protagonista è il gruppo stesso, che si dispone in lungo, in largo, si ammassa, si disperde… Anche quando il singolo rievoca uno dei tanti dolorosi ricordi di quei drammatici giorni, lo fa emergendo dal gruppo, che resta quasi a convalidare, come gruppo, la verità raccontata da quel medico, da quella dottoressa, da quella infermiera… 

Movimenti essenziali. Il corpo

Il protagonismo del gruppo viene esaltato dal carattere essenziale dei gesti, spesso condivisi da tutti. Il movimento delle mani e delle braccia sono di una impressionante bellezza. Il gruppo, in quei casi, diventa coro: il corpo dei singoli diventa corpo collettivo che parla con i propri gesti.

Se dovessi raccontare cosa ricordo dello spettacolo dovrei dire, certo, le strazianti testimonianze perché hanno confermato, con il fascino del teatro, il ricordo doloroso che tutti portavamo appresso. Ma, poi, dovrei dire che ricordo mani che parlano con le dita che si agitano, braccia che si muovono, corpi che dicono semplicemente muovendosi. Parla il corpo, come avviene sempre e come avviene, in maniera particolarissima, nella malattia e nella morte. 

Questo teatro, il grande teatro di Sofocle. Per non dimenticare

Ho parlato di coro. Ovvio che viene alla mente il coro che, nel grande teatro greco, fa da eco al dramma rappresentato, spesso lo prolunga e più spesso ancora lo commenta. L’accenno è necessario anche perché, nello spettacolo, si citano passaggi dell’Edipo re di Sofocle. Scelta felicissima.

Sofocle racconta il dramma della città di Tebe, dove infuria la peste e dove va in scena la ricerca drammatica del capro espiatorio. L’antico, antichissimo dramma, rappresentato 430 anni prima di Cristo, diventa di una impressionante attualità. Il volantino cita una fase dell’Edipo re: “Una così ostinata sventura, ha seccato gli occhi e non ci sono più lacrime”. 

Alla fine dello spettacolo si è costretti a ripensare il fascino indefinibile dello spettacolo. In “giorni muti notti bianche” chi ha rappresentato ha anche vissuto quello che ha rappresentato. Ma la particolare bellezza dello spettacolo non sta in questa coincidenza, ma nell’averlo portato sulla scena, nel fatto, precisamente, di aver fatto diventare teatro il dramma vissuto nelle corsie dell’ospedale.

“Per non dimenticare”, è stato detto. Non c’è modo migliore di questo perché il ricordo non muoia. Grazie a infermieri e medici per quello che hanno fatto all’ospedale e per aver fatto diventare teatro il loro lavoro di quei tragici giorni. 

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