Il cuore è un guazzabuglio

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Manzoni, un grandissimo, nonostante le incomprensioni scolastiche. E’ apparso un libro prezioso per comprendere e ricomprendere Manzoni e I Promessi Sposi. Si tratta di Il cuore è un guazzabuglio. Autrice: Eleonora Mazzoni (Einaudi, pagg. 156)

Prima le fatiche della scuola. Poi la scoperta di un assoluto capolavoro

Per chi, come me, vorrebbe istituire il Manzonidì, i 150 anni dalla morte dello scrittore sembrano passati troppo sotto silenzio.

Certamente per molti è stato un tormento imparare a memoria alcuni passi, come il celebre “Addio monti”, o annoiarsi con riassunti, questionari e temi su i Promessi sposi, già svolti da migliaia di sbadiglianti studenti. Per non parlare delle date delle diverse stesure, con le differenze tra le varie edizioni, compiti tutti pensati per far detestare quel capolavoro.

Altro handicap si è rivelato, con il passare del tempo, il suo essere considerato un libro per cattoliconi, ingenuo e stucchevole per il ricorso alla Provvidenza, alle conversioni e ad uno zuccheroso happy end.

Non è vero niente

Chi ha letto da grandicello i Promessi sposi o ha avuto la fortuna di avere un insegnante che li amava, sa che libro sia: complesso, variegato, problematico, poetico, filosofico e popolare insieme, pieno di uomini e donne che non sfigurano vicino ad Ulisse o Achille, Beatrice e Penelope.

E Manzoni è stato un uomo pieno di slanci, di paure, di ossessioni, di amori come pochi!

Per tacere dell’autore, austero, pensoso e noioso padre della patria.

Manzoni e i suoi personaggi

Ci aiuta a capire parte di questo il libro di Eleonora Mazzoni.

L’autrice racconta per sommi capi la vita di Manzoni, nipote di Cesare Beccaria, “pupillo” di Giovanni Verri e Carlo Imbonati, amico di Madame de Condorcet, di Chateaubriand e di Madame de Stael, persone famose che fanno parte della compagnia di sua madre Giulia Beccaria, donna moderna, vivace e intelligente che, dopo averlo abbandonato da piccolo, lo ritrova da adulto e ne diviene sostegno e direttrice.

La vita di Alessandro (chiamiamolo un po’ così, invece che IL MANZONI!) si rispecchia, secondo la Mazzoni, nel suo romanzo, e i suoi personaggi non sono altro che lati, sfaccettature della personalità complessa di lui, mentre donne come Lucia sono nate da Enrichetta, la prima moglie, la Beatrice di Alessandro. Mondella Blondel, Lucia luce Beatrice.

I personaggi di Manzoni sono orfani, abbandonati o vessati da genitori insopportabili, come Pietro Manzoni e il padre della povera Monaca di Monza.

E vogliamo parlare di don Abbondio, che rappresenta il lato pauroso di Manzoni, canzonato dagli amici con l’appellativo di spauresg, che il vocabolario milanese italiano traduce: “che spaurisce per ogni minima cagione”!?

Potrei continuare, ma sarebbe spoiler.

L’autrice ha spulciato centinaia di lettere e diari per darci questo ritratto umanissimo di Alessandro Manzoni e per legarlo a doppio filo con i suoi splendidi personaggi.

Leggete il libro della Mazzoni e poi rileggetevi i Promessi sposi.

E aspetto i vostri ringraziamenti

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