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Ucraina. Un articolo di tempo fa. Una risposta oggi

Riceviamo questo contributo, in risposta all’articolo pubblicato diverso tempo fa, e firmato da Carlo Geneletti (https://labarcaeilmare.it/uncategorized/ucraina-un-altro-punto-di-vista/). Quell’articolo non aveva entusiasmato neanche noi. Ma, come altre volte, avevamo pubblicato comunque: ci sforziamo sempre di ascoltare idee, anche quelle che facciamo fatica a capire. La risposta arriva solo ora. Pubblichiamo anche questa. Sono passati quasi tre mesi. Purtroppo non è passata la guerra. E non è passato neppure la “guerra” (tra virgolette) fra le opposte sponde, come questa polemica, nel suo piccolo, sta a dimostrare. Davvero la pace resta lontana

Premessa: non riesco a rispettare chi ha scritto questo pezzo, e d’altra parte non intendo mancare di rispetto a nessuno. Però non scherziamo. Come la tratta questo signore, ripetitore di propaganda senza equilibrio, la storia più recente dell’Ucraina si riduce a una lunga sequenza di nefandezze americane, comprensibilmente contrastate dalla pur primitiva ma “sana” e “nel proprio diritto” civiltà russa.

Non aiuta la quantità di “fatti” e “dati”, se uno vuole fare sfoggio di dati e fatti lo dovrebbe fare restando nel campo della realtà, nessuno storico darebbe credito a un articolo del genere, neanche ubriaco. Gli americani hanno fatto errori? È questo il punto, sempre e solo questo? Perché la sua testata va dietro a cose del genere? È noioso, poco opportuno ricordare che da trecento anni la Russia conquista e schiavizza i popoli circostanti, come la mia Polonia, come l’Ucraina? Qualcuno crede che parliamo di discorsi vecchi, superati, che hanno stancato?

Ma non c’è nessuna differenza fra l’invasione della Polonia del settembre 1939 da parte nazista e russa (sì, insieme) e l’attuale orribile invasione dell’Ucraina. Una volta accadeva e basta, ma oggi, nel XXI secolo, vogliamo considerarlo ancora normale? Un appannaggio, un diritto acquisito? Gli ucraini: oggi 44 milioni di anime, sono nazione da molto prima dei russi, hanno subito dalla Russia stragi e genocidi ripetuti, e una lunga disastrosa dominazione comunista.

Dal ’45 l’Europa ha intrapreso una strada che nei decenni è diventata sempre più solida e attraente, il mondo intero se potesse si trasferirebbe da noi, o in Nord America, l’Ucraina non fa eccezione: è attratta dal benessere, dalla pulizia, dalla maggior tutela delle donne, delle minoranze, dalla sanità delle relazioni, e dallo stato di, tutte cose che Mosca non può accettare perché costituirebbe un inevitabile confronto, per le popolazioni soggiogate in patria un invito a desiderare altrettanto. Da questo l’invasione, altro che amerikani cattivi, altro che “i russi non hanno tutti i torti”. Lei che ha creato questo sito per parlare di chiesa e dintorni, lei che pubblica pezzi preziosi come quello su Paolo Dall’Oglio, accetti una tirata di orecchie per questo pezzo disinformato, disinformante e chiaramente in malafede, parto di una mente umanamente irrispettosa del dato di realtà, che per ragioni proprie ha scelto la narrazione tossica del Cremlino. Liberissimo lui, ma questo sito non dovrebbe pubblicare certe schifezze sulla pelle di 44 milioni di persone alla disperata battaglia per non tornare schiavi.

Janusz Gawronski

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