
Il testo di Tomaso Montanari, storico dell’arte, rettore dell’Università per stranieri di Siena, cristiano impegnato e antagonista nel segno di don Lorenzo Milani, enumera spietatamente (come già nel tiolo del libro) una serie di segni inquietanti che coinvolgono il patrimonio ecclesiastico.
In Italia ci sono circa 85.000 chiese storiche che rappresentano probabilmente la maggior parte del patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Nel solo territorio della parrocchia di S. Alessandro in colonna nel centro di Bergamo, nel raggio di poco più di un chilometro, oltre la Basilica, sorgono nove chiese sussidiarie. Altre cinque appartengono ad Istituti religiosi: sono 15 edifici di notevole suggestione che custodiscono importanti testimonianze di arte e di devozione. La meravigliosa Madonna del giglio, sulla soglia di porta San Giacomo, è sempre chiusa.
Bergamo. Alle porte di Città Alta. Proprietà unica nel suo genere. Antica chiesa sconsacrata stupendamente affrescata posta in posizione spettacolosa alle porte di Bergamo alta con stupenda e totale vista della città vecchia e del centro di Bergamo.
Immobile di mq 600 dotato di 2 accessi e composto da un locale open space di impressionante volume oltre zona soppalcata ove è possibile realizzare una piscina indoor, ulteriori 2 stanze, locale di ingresso convertibile in autorimessa, grande locale interrato ad uso personalizzato, sottotetto parzialmente recuperabile e dotabile di altana panoramica, campanile con torre, ascensore…
La “ex chiesa” di San Carlo ai mendicanti in via San Alessandro. La chiesa fu edificata nel 1621 a spese del vescovo Giovanni Emo. Dedicata a S. Carlo e annessa ai locali destinati ad accogliere ragazzi a adulti mendicanti; fu detta San Carlo ai mendicanti.Soppressa nel 1813, dopo alterne vicende fu affidata a don Carlo Botta per “…raccogliervi i fanciulli abbandonati e scostumati…”.L’intero complesso è stato dismesso nel 1964.
Montanari nel libro cita molti altri casi di tristi “impropri usi” di ex chiese. Tra tutti Santo Stefano al ponte a Firenze, “teatro” delle sfilate di moda Pitti 2011. Ma una chiesa non può essere “ex“ perché, anche se non officiata, resta segno, simbolo, storia, testimonianza di una comunità, luogo di cultura, documento di identità.
Ancora nel libro viene denuncia la “messa a reddito” di luoghi ancora aperti al culto. Montanari definisce “triste simonia” il pagamento di un biglietto per visitare una chiesa. Clamoroso il caso del Duomo di Milano che ha informato di aver perduto a causa della pandemia 23 milioni di euro per mancati ingressi (ovviamente diventa “realtà drammatica” finanziare i costi di manutenzione).
Molto triste anche a Bergamo la recente installazione della “biglietteria” in Santa Maria Maggiore.
La Nota del 2012 della Conferenza Episcopale Italiana affermerebbe al contrario:
Secondo la tradizione italiana è garantito a tutti l’accesso gratuito alle chiese…tutelato anche dalle leggi dello stato… pertanto le comunità cristiane si impegnano ad assicurarne l’apertura…accolgono come ospiti graditi tutti coloro che desiderano entrarvi…”!
Calo delle vocazioni, crollo delle offerte, costi di manutenzione troppo elevati sono le cause che provocano la chiusura, la difficile accessibilità o l’ “abbandono” di molti edifici religiosi.
Spesso si chiude per proteggere, ma chiudere diventa soffocare.
Una chiesa chiusa, parere di Montanari assolutamente condivisibile, ha due valenze:
una chiesa è un monumento che appartiene al patrimonio della nazione, chiuderla significa ostacolare i principi costituzionali della promozione e conservazione del patrimonio culturale.
Se è prevista la sconsacrazione di una chiesa, non è possibile la sua “sconsacrazione culturale”: storia e cultura restano.
La Chiesa è consapevole che un numero crescente di edifici di culto saranno ridotti ad uso profano; nello stesso tempo afferma che “…una chiesa abbandonata o in pericolo costituisce una contro – testimonianza…” (da “Linee guida sulle dismissioni e il riuso ecclesiale di chiese” – 2018)
Papa Francesco nel suo libro “La mia idea di arte” (Mondadori – 2015) scrive
…l’arte può essere un veicolo straordinario per raccontare agli uomini e alle donne di tutto il mondo, con semplicità, la buona notizia di Dio che si fa uomo…. Se il papa ha dei musei è proprio per questo!”
Ancora papa Francesco:
Nel Primo libro dei Maccabei si legge che, …restaurato il Tempio profanato dai pagani, i liberatori, dovendo decidere le sorti delle pietre del vecchio altare demolito, preferirono metterle da parte finché fosse comparso un profeta a decidere di esse.”
Ricercando una tensione profetica, il testo di Montanari riporta casi interessanti:
Montanari conclude. “…serve un passo rivoluzionario…rinunciare all’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche, conservando il finanziamento pubblico corrispondente, ma portando quella missione culturale e quegli inseganti nelle antiche chiese: come altrettante voci di un patrimonio che non può rimanere muto”.
Il dibattuto è aperto!