Sorpresa. In Francia 10384 adulti chiedono il battesimo

I giovani si confessano meglio
Aprile 14, 2025
“Ed era notte”
Aprile 16, 2025
Vedi tutti

Sorpresa. In Francia 10384 adulti chiedono il battesimo

I numeri degli adulti che si fanno battezzare continua ad aumentare.
E siamo nella Francia laica e scristianizzata.
Forse sta nascendo una Chiesa dopo la Chiesa, liberamente scelta, piccola e minoritaria

I numeri degli adulti neo battezzati e quelli dei neo cresimati

Quest’anno saranno oltre 10.000 gli adulti che, in Francia, riceveranno il battesimo, esattamente 10.384. Sono in aumento del 45 per cento sui numeri, già sorprendentemente alti, dello scorso anno. Gli osservatori francesi parlano di una “esplosione”. In effetti, fino al 2022 il numero dei battezzati adulti francesi si situava stabilmente attorno ai 4000. Nel 2023 sono aumentati del 28 per cento, nel 2024 del 31 per cento. Ora, appunto, siamo al 45 per cento. Altri dati rendono ancora più interessante il fenomeno.  Il 42 per cento dei 10.384 catecumeni adulti sono giovani (18-25 anni di età) e, per la prima volta superano la fascia dei neobattezzati che hanno dai 26 ai 40 anni, che sono il 39 per cento. Aumentano anche le cresime degli adulti, cioè di persone che, nate in famiglie di tradizione cristiana, sono stati battezzati, ma poi hanno abbandonato la pratica cristiana, per le ragioni più varie. Nel 2024 erano 9.400, il doppio del 2022. Non sono ancora disponibili le cifre del 2025. Ma è prevedibile che, anche per questi “recommençants” (“ricomincianti”) i numeri siano in aumento.

Una tendenza simile riguarda anche gli adolescenti (11-17 anni di età). Quest’anno sono in 7400 a ricevere il battesimo, 33 per cento in più rispetto al 2024.

Il fenomeno è talmente sorprendente che le diocesi dell’Île de France (Pontoise, Créteil, Versailles, Saint-Denis, Meaux, Évry, Nanterre) hanno deciso di convocare un “concilio provinciale” (dunque un “concilio” che, a livello provinciale, decide; non un semplice “sinodo”) per istituire itinerari di accoglienza e di accompagnamento per i neo cristiani. 

Le ragioni e i limiti della inattesa “esplosione”. Nonostante crisi e scandali

Quello che sta succedendo e che riceverà il suo suggello nei battesimi del prossimo sabato santo sta sorprendendo tutti, a cominciare dai cattolici francesi. 

La Francia è, dei paesi a tradizione cattolica, il più scristianizzato, molto più dell’Italia, della Spagna, del Portogallo e della stessa Germania. Inoltre, anche in Francia – soprattutto in Francia – si sono avuti molti casi di pedofilia. Il giornale cattolico “La Croix”, da cui attingo queste notizie – esattamente nel numero di ieri lunedì 14 aprile – si occupa molto spesso di quegli scandali. Nel numero del venerdì precedente 11 aprile, si riferiva del caso dell’istituto scolastico “Notre-Dame de Bétharram”, dove abusi sessuali avevano avuto luogo negli anni passati, a partire dagli anni ’60 del secolo scorso. Il primo ministro attuale, François Bayrou, ha fatto studiare alcuni dei suoi sei figli in quell’istituto ed è stato interrogato in proposito. 

Eppure, nonostante scristianizzazione e pedofilia, la Francia sembra tornare ad essere la “fille ainée de l’Église”, la figlia primogenita della Chiesa anche in questo sorprendente fenomeno di ripresa. 

Va da sé che le alcune miglia di nuovi cristiani di questi ultimi tempi sono pochi rispetto ai quasi 70 milioni di abitanti. Ma va da sé anche che la consistenza della Chiesa non va più valutata in rapporto al numero totale della popolazione. Una “nazione tutta cattolica” non ci sarà più (e forse non c’è mai stata, secondo molti commentatori…, anche nel glorioso Medio Evo). Non quindi il numero degli abitanti di un paese, ma il numero dei credenti, la loro appartenenza, la qualità della loro adesione, della loro presenza come minoranza significativa in una maggioranza che crede altro o non crede. 

La nuova Chiesa da costruire

Inutile dire che quello che succede in Francia interessa la Chiesa nel suo insieme. In estrema sintesi si potrebbe chiedere se non si stia delineando la figura di una Chiesa dopo la Chiesa, di una nuova Chiesa minoritaria, molto meno numerosa della Chiesa in crisi, ma frutto di una scelta positiva di chi vi entra. 

E, domanda supplementare e successiva. Non sarebbe il caso di investire energie per preparare positivamente questa nuova Chiesa, piccola e minoritaria, piuttosto che spenderle nel conservare la “vecchia” Chiesa che sta lentamente scomparendo?

Leggi anche:
Carrara

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.