
Mi risuona ancora nelle orecchie questo grido che due anni fa veniva innalzato a gran voce da quasi più di un milione di ragazzi a Lisbona durante la Giornata Mondiale della Gioventù.
Vederlo dal vivo era stata un’emozione indescrivibile: quando sui grandi schermi fecero vedere che dal fiume Tago al Campo da Graça, dove eravamo tutti riuniti, stava giungendo una barca con una croce sulla prua, capii che finalmente era arrivata la celebrità che tutti noi ragazzi stavamo aspettando di incontrare.
Mi colpì molto quando, durante la veglia, in mezzo a un completo silenzio la sua voce fece risuonare le parole: “Vorrei guardare negli occhi ciascuno di voi e dirvi: Non temete, non abbiate Paura!”. In quel momento Papa Francesco mi ricordava un nonno: molto saggio e premuroso nei confronti dei suoi nipoti; con poche semplici parole, ma molto potenti e piene di amore, era riuscito ad entrare nel mio cuore e a trasmettermi quel coraggio necessario per affrontare ogni difficoltà.
In quel momento di incontro finalmente mi sentivo di far parte di quella grande comunità che è la religione cristiana.
“Alzati e seguimi, in fretta si va”.
Il messaggio mi era chiaro: rivoluzionare il mondo seguendo l’esempio di Gesù.
E con l’unione nella preghiera e nella speranza di un mondo migliore Papa Francesco ai miei occhi prendeva le sembianze di una guida da seguire nel cammino verso la pace e la serenità.
“Sono ateo”
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