Il Sinodo: una sfida alla Chiesa e non solo

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I sogni agitati di conservatori e progressisti

Il Sinodo, si sa, fa paura. Già si è mosso il popolo dei conservatori anti Bergoglio: essi temono che il Sinodo sia un escamotage per introdurre nella Chiesa novità temutissime, come il matrimonio dei preti, le aperture agli omosessuali, una nuova pastorale per i divorziati, fino a (orrore) l’ammissione delle donne al presbiterato. 

Un altro problema, ancora più strutturale, tormenta i sonni dei conservatori: il rovesciamento della struttura piramidale della Chiesa, dove il vertice diviene la base, insomma la famigerata democrazia nella Chiesa.

Per contro, diciamo dal lato opposto, si teme che vi sia disinteresse o disaffezione verso il cammino sinodale, nel timore che tutto si riduca a dotti documenti, a pagine filosofico-teologiche, insomma a un atteggiamento gattopardesco per cui, alla faccia della verità, cambi poco o niente. 

E allora dopo tutto questo lavoro, chissà quando capiterà un’altra occasione, per la Chiesa, di non rischiare la scomparsa?

Io penso che Papa Francesco abbia fatto un grande atto di coraggio indicendo il Sinodo, e non un Concilio Ecumenico, permettendo a tanti cristiani di esprimersi e confrontarsi, rendendo chiare alcune posizioni anche di avanguardia, non tutte condivisibili, come quelle della Chiesa tedesca.

Il sinodo, atto di coraggio di Papa Francesco

E’ un invito a metterci la faccia, la famosa parresia, che nasce anche dal confronto vero di un dialogo, parole che passano attraverso menti e cuori che vogliono, in spirito di verità, confrontarsi veramente per il bene di tutta l’umanità.

E non è vero che il Sinodo potrebbe diventare una sorta di Assemblea Generale della Rivoluzione Francese, finita assai miseramente all’ombra della ghigliottina. Il papa ha fatto il papa, il vescovo di Roma, il padre di tutti, e, certamente grazie allo Spirito Santo, non si è tirato indietro o ha abdicato al suo ruolo di guida.

Subito prima del Sinodo ha pubblicato la sua lettera Fratelli tutti, dedicata a tutti gli uomini, come la Laudato sii, perché riguarda tutti gli uomini.

Un unico pianeta, un unico genere umano, fratelli tutti.

Ma il sinodo non è della Chiesa? O (forse si vorrebbe) solo dei cattolici?

Come già aveva detto Paolo VI, la Chiesa è maestra di umanità che ha lo scopo di diventare scuola di fraternità, infatti il sinodo:

intende aiutare tutti gli uomini del nostro tempo, sia quelli che credono in Dio, sia quelli che esplicitamente non lo riconoscono, affinché, scoprendo più chiaramente le esigenze della loro vocazione totale, rendano il mondo più conforme all’eminente dignità dell’uomo, aspirino a una fratellanza universale e superiore, e possano rispondere, sotto l’impulso dell’amore, con uno sforzo generoso e congiunto, agli appelli più pressanti della nostra epoca.

“Fratelli tutti”

 Papa Francesco ha dichiarato la motivazione che lo ha spinto a scrivere la Fratelli tutti: la convinzione, da una parte, che il disegno di salvezza di Dio sull’umanità prevede che tutti gli uomini diventino fratelli e, dall’altra, che alla Chiesa è assegnato un ruolo di primo piano nella realizzazione di tale progetto. 

Per realizzare questo progetto di fraternità universale è fondamentale il passaggio del Sinodo, che svegli i cristiani, addomesticati e intontiti dalle fatiche della vita, e li renda di nuovo consapevoli del ruolo che Dio ha affidalo loro nella storia: come i primi seguaci essere esempio e stimolo di fraternità, 

lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto.

Un programma da far tremare le vene dei polsi, ma anche una meravigliosa occasione per tutti gli uomini di buona volontà di realizzare questo grande sogno di Dio.

Io credo che ognuno di noi dovrebbe essere entusiasta di vivere questo tempo di grazia e di darsi da fare.

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