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Il bonus della Lega per il matrimonio in chiesa

Cinque leghisti hanno presentato un progetto di legge
che prevede un bonus per chi si sposa in chiesa.
Ovviamente l’iniziativa è stata pesantemente bollata da tutti

Ma, come tutte le cose strampalate, anche questa è interessante: la proposta strana mette in luce verità che strane non sono. 

La Chiesa è marginale e marginale resta

Prima verità. La Chiesa è marginale e marginale resta proprio perché Chiesa. Non si può rilanciare la Chiesa con il sacramento del matrimonio e tanto meno con un bonus dello Stato che lo premia. Se quella legge passasse quanti si sposerebbero in chiesa perché credenti e quanti invece perché beneficiari del bonus? Dunque: più la Chiesa fa la Chiesa e meno vantaggi può trarre da stampelle che le vengono da “fuori”.

Seconda verità. Ovviamente le critiche alla iniziativa strampalata della Lega non si sono fatte attendere. Prendo dall’articolo di Adriana Logroscino, Corriere della Sera di oggi, pagina 11: “Unanimi le critiche: la pd Simona Malpezzi parla di proposte «incostituzionali e assurde», per Mara Carfagna di Azione «la Lega è rimasta al Papa Re». Per Benedetto Della Vedova, di +Europa, «la proposta ricorda la fascistissima tassa sul celibato». Ma anche dalla maggioranza Maurizio Lupi dice «no a proposte bislacche»”.

La sollecitudine con cui tutti si sono affrettati a bollare l’iniziativa leghista rivela però un’altra, diversa realtà. Critiche giuste, intendiamoci, ma rivelatrici comunque. 

La società che rinnega padri e madri. E anche madre Chiesa

La Chiesa è in non-simpatia o in chiara antipatia a molta pubblica opinione. Ai posteri la sentenza sui perché di quella non simpatia e di quella antipatia. Sentenza ardua perché i perché sono tanti.

Forse semplifico un po’ troppo. Ma ho la sensazione che la società – quella italiana soprattutto – sta vivendo, nei confronti di “madre Chiesa”, una fase che culturalmente si potrebbe definire “adolescenziale”. L’adolescente si convince di crescere perché contesta padre e madre. E, siccome non è ancora cresciuto – è soltanto adolescente, infatti – supplisce alla incompleta crescita con un eccesso di contestazione. E’ cresciuto poco, contesta molto. 

Ecco, mi pare che la società – molta società moderna, italiana soprattutto – è molto adolescente e adolescente rimane. Anche perché avendo ucciso molti padri e molte madri – tra cui il Padre che sta nei cieli, e, appunto, madre Chiesa che sta in terra – si sente smarrita. Non possiede più riferimenti importanti che le regalano sicurezza ed è costretta a cercare quella sicurezza in se stessa. Ma non la trova per il semplicissimo motivo che non ce l’ha. E allora, non trovando qualcosa su cui appoggiarsi, critica quello su cui si appoggiava. La critica così feroce e così condivisa alla Chiesa rivela, mi pare, e il vuoto di legami e il desiderio spasmodico di trovarli. 

Ma, siccome non si troveranno, continueranno e la ricerca e il tentativo di prendere le distanze dai padri e dalle madri del passato. In altre parole, forse  – forse: perché è difficile essere sicuri su situazioni così complesse – la società accentuerà le sue inquietudini e la Chiesa dovrà sempre più prendere atto della sua marginalità.

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