Nel racconto della Passione tre percorsi di libertà con differente epilogo. Giuda, il discepolo che tradisce, Pietro il discepolo che nega di conoscere il Maestro. Il buon ladrone che sente una promessa inattesa: “Oggi sarai con me nel paradiso”
Giuda. Tradimento
Allora uno dei dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni? E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo” (Mt 26,14-16)
Giotto – Cappella degli Scrovegni,1304 – Padova
Si confabula sulla soglia di una porta scura, scura come satana che ghermisce Giuda rassicurato da un solenne personaggio infingardo. Il mantello di Giuda è giallo: giallo diventerà simbolo di codardia e inganno. “…allora satana entrò in Giuda…” (Lc 22,2).
Pentimento
Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d’argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: Ho peccato perché ho tradito sangue innocente. Ma quelli dissero: Che ci riguarda? Veditela tu!”(Mt 27,2-4)
Mosaico in Sant’Apollinare Nuovo, 495 – Ravenna
Il potere, inesorabile nel progetto di morte, sta sulla soglia del palazzo e rifiuta la borsa già tinta del colore del sangue. La mano del sommo sacerdote è colta nello stesso gesto che sarà di Pilato.
Senza domanda di perdono
Ed egli, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi(Mt 27,5)
Giotto – Cappella degli Scrovegni, 1304 – Padova
Giotto illustra l’epilogo della vicenda di Giuda nel Giudizio Universale collegando la versione di Matteo – “…si allontanò e andò a impiccarsi” – con quanto riportato negli Atti degli Apostoli (Atti 1,18) – “Giuda comprò un pezzo di terra con i proventi del suo delitto e poi precipitando in avanti si squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere”. Giuda per l’eternità penzola in un antro oscuro con il ventre aperto tra demoni e dannati.
Pietro. Tradimento
Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: Anche tu eri con Gesù, il Galileo! Egli negò…Un’altra serva disse: Costui era con Gesù, il Nazzareno. Ma egli negò di nuovo…I presenti dissero a Pietro: Anche tu sei di quelli…. “Allora egli cominciò a imprecare e giurare: Non conosco quell’uomo” (Mt 26,69-73)
Tradimento di Pietro – Duomo di Modena, 1160/’80
Tradimento di Pietro – Duomo di Modena, 1160/’80
La formella riassume i quattro elementi essenziali della narrazione. Il fuoco nel freddo dell’alba, la mano di Pietro che cerca calore, il dito della serva che accusa e il gallo che si risveglia in attesa della luce.
Pentimento
E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte. E uscito all’aperto pianse amaramente (Mt 26,74)
George de la Tour – Il pentimento di Pietro, 1645
Pietro è seduto in un antro buio. Ci sono un gallo, memoria del tradimento, due pietre – memoria di una beatitudine: “…Beato te, Simone, figlio di Giona… e io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra…” – (Mt 16,17-18), un ramo d’edera, promessa di fedeltà, e una lanterna.
Due luci illuminano Pietro: dal basso, quella della lanterna fa luce ai piedi; dall’alto, quella dell’alba blocca il disperato torcersi delle mani e trasforma il pianto “amaro” nello stupore del perdono.
Perdono. Espiazione
Ed ecco gli si presentò un angelo del Signore…Alzati in fretta…e le catene caddero…uscirono…Pietro rientrato in sé disse. Ora sono veramente certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalle mani di Erode… poi si incamminò verso un altro luogo. (Atti 12,7-17)
Masaccio – Crocifissione di san Pietro,1426
Girolamo, Tertulliano, Eusebio e Origene trasmettono la tradizione della passione di Pietro. Miracolosamente liberato dal carcere, Pietro, in fuga da Roma, incontra lungo la via Appia il Maestro: “Quo vadis? Pietro torna a Roma e affronta il martirio: crocifisso a testa in giù per sua richiesta, non degno di morire come Cristo a suo tempo negato. Masaccio rappresenta il santo impassibile mentre gli vengono inchiodate le mani. L’aureola è scorciata, proiettata nello spazio futuro di tempi nuovi, a contrasto di una porta nera, immagine del passato oscuro. Tutte le fughe prospettiche – sguardi e architetture – confluiscono sulla figura del martire. Il volto dei carnefici – cioè il lato umano – non viene mostrato, come pudica velatura della violenza.
Il “buon ladrone”. Pentimento e perdono
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava…l’altro lo rimproverava: …Noi giustamente…riceviamo il giusto delle nostre azioni…E aggiunse: Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno. Gli rispose: In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso (Lc 23,39-41)