La politica e la storia inascoltata

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Punti, puntini, virgole e spunti
Le aggressioni verbali dell’on Donzelli e le polemiche che ne sono seguite.
I trogloditi, un’antica storia molto attuale.
“Compagno/a o marito/moglie?”

Cosa insegna il caso Donzelli

L’onorevole Giovanni Donzelli, FDI, stretto collaboratore della premier Meloni

Anche nei giorni scorsi si sono avute eco della polemica provocata dall’onorevole Donzelli, stretto collaboratore della premier Meloni, che ha accusato alcuni esponenti dell’opposizione di essere in qualche modo collusi con mafia e terrorismo, per aver fatto visita, in carcere, all’amarichico Cospito. “Io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi”, ha detto, enfaticamente, Donzelli in Aula.

Inevitabili le molte polemiche che hanno infiammato le discussioni successive. Imbarazzo, pare, anche nella maggioranza. 

E’ un altro esempio di una politica che più che usare le proprie idee per capire i fatti, usa i fatti per rafforzare le proprie idee. Esemplari, da questo punto di vista, i Cinque Stelle, soprattutto i protagonisti eroici degli eroici primi tempi. Si potrebbe fare una lista interminabile di accuse grilline che si sono banalmente sgonfiate di fronte ai fatti. Pericoloso.

Molti drammi della politica sono nati da un modo distorto di vedere i fatti. La storia dovrebbe insegnare. Ma la storia è diventata una maestra inefficace, non perché lei non sappia insegnare, ma perché i suoi discepoli non la ascoltano più. 

I trogloditi

Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu, autore delle “Lettres Persanes”

Nel nostro linguaggio corrente “troglodita” significa “abitatore delle caverne” e quindi “persona rozza, primitiva, incivile”. Il termine è diventato famoso per la storia dei trogloditi, nella “Lettere persiane” di Montesquieu. Il celebre filosofo e letterato Francese racconta che i “cattivi trogloditi”, prima, assassinano il loro re, poi passano all’abolizione progressiva di tutti i doveri e gli oneri sociali, delle leggi che regolano i rapporti con gli altri… Ma, alla fine “perirono tutti “a causa della loro stessa malvagità, vittime delle loro stesse ingiustizie”.

I trogloditi buoni, invece, rispettano le leggi, vivono le relazioni, osservano la giustizia perché “la giustizia verso altri è carità verso noi stessi” (lettera XII). Alla fine, però, arrivano allo stesso punto dal quale erano partiti i cattivi trogloditi: si scelgono un re. Il vecchio scelto dai trogloditi, però, nelle lacrime, implora di non diventare re: non vuole imporre con l’autorità ciò che ognuno deve osservare per naturale inclinazione… 

Storia molto illuminista. Da notare che i buoni trogloditi “nascono” da due nuclei buoni rimasti dopo la fine tragica dei trogloditi cattivi. Interessante: all’inizio sta il male, il bene è residuale e successivo rispetto al male.  Anche se poi, alla fine, con il passaggio dei trogloditi buoni dalla democrazia alla monarchia, si accenna a un possibile “circolo vizioso”, con il quale la storia potrebbe “riprendere da capo”.

La storia e la politica non sono mai totalmente buone o totalmente cattive…

La visione di Montesquieu si potrebbe definire manichea: la storia o è cattiva o è buona. Le sfumature del suo mondo sono soltanto di bianco o di nero. Manicheismo politico che è riapparso poi, in forme svariate, in svariati momenti della storia.

Viene in mente la visione biblica nella quale, invece, bene e male si mischiano. La storia è iniziata con un paradiso – il paradiso terrestre – e finirà con un altro paradiso, quello degli ultimi tempi. Intanto, la storia scorre, storia “mischiata”, dice Agostino nel De civitate: bene e male insieme, anche perché, in quella storia, Dio ha fatto capolino. E da allora gli uomini possono sperare di salvarsi, ma non da soli, non subito, non completamente.

Compagno o marito, compagna o moglie

Nilde Jotti (1920-1999) e Palmiro Togliatti (1893-1964)

Mi capita spesso di leggere una notizia del genere: “Il tale con la compagna tale”, Oppure “la tale con il compagno tale”. E mi chiedo: ma sono sposati o no?

Mi ricordo che nei miei tempi andati, tempi archeologici, succedeva che, per esempio, Nilde Jotti era detta “moglie” di Palmiro Togliati, anche se era solo compagna. E pensare che, comunisti duri e puri come erano e lui e lei, avrebbero potuto chiamarsi compagni non solo al partito, ma anche a casa.

Dunque: nei tempi passati era moglie anche la compagna, oggi è compagna anche la moglie. E lo stesso dicasi per i compagni nei riguardi delle compagne… Altri tempi, altri mariti, altre mogli. E, soprattutto, altri compagni e compagne.   

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