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A proposito di guerre

"... e la politica gode continuando a restare ingiudicata sullo scandalo che più la chiama in causa: l’appartenenza comune dei beni di questo mondo"

Le molte guerre in corso, quelle di cui si parla e le molte di cui si tace.
Gli USA e la smarrita supremazia.
La Cina, nuovo superpotenza e gli altri paesi sempre più protagonisti

“Quante sono le guerre nel mondo? Anche se dopo la Seconda Guerra Mondiale si è registrato un calo del numero totale di morti per causa bellica nel mondo, il numero di guerre tra tutti continenti non è mai sceso sotto il centinaio. Questo vuol dire che, ogni anno, ci sono almeno 100 conflitti armati in corso.” (Oxfam)

Dal dì che nozze e tribunali ed are
Dier alle umane belve esser pietose
Di sè stesse e d’altrui…

(Ugo Foscolo, Dei Sepolcri, 1807)

In estrema sintesi, il Foscolo ci ricorda che occorrono i tribunali e la forza pubblica per fermare la “belluinità” degli umani.

C’erano una volta gli USA, la superpotenza globale. E c’era l’URSS

Dopo la Seconda Guerra mondiale, c’erano gli Stati Uniti che facevano da “gendarme” del mondo, anche se commettevano sopraffazioni e violenze del tutto ingiustificate, come in Vietnam, in Cile, in Iraq, ecc. Ma erano la superpotenza del mondo e dettavano la legge del più forte: militare, economica, finanziaria, linguistica e culturale. Si sentivano nel diritto di essere loro a giudicare chi avesse torto o ragione e ad intervenire con la forza.

I drammatici eventi del secolo scorso hanno messo in discussione il primato di USA e URSS

C’era l’Unione Sovietica che cercava in qualche modo di contenere lo strapotere degli Stati Uniti, ma usava essa stessa la sua forza militare per soggiogare molto più platealmente gli stati sottomessi. Così il mondo era diviso in due e, sotto certi aspetti, bastava che i due si mettessero d’accordo per stabilire chi avesse ragione nelle proprie sfere di influenza.

Prima la sconfitta degli Stati Uniti nel Vietnam, poi la sconfitta dell’URSS in Afganistan, quindi la caduta del regime sovietico nel 1989, poi le “torri gemelle” nel 2011 e la sconfitta a loro volta degli Stati Uniti in Afganistan, hanno messo in crisi l’equilibrio precedente, se pur precario. Nel frattempo, a seguito della globalizzazione, è comparsa anche la Cina tra le superpotenze.

E oggi chi comanda nel mondo?

Insomma, chi comanda oggi nel mondo? Stati Uniti e Cina in primis ed Europa e Russia, rispettivamente in loro subordine. Certo, l’ideale sarebbe che l’ONU avesse la forza per garantire l’ordine mondiale, ma così non è. In più nuove potenze regionali si sono affacciate sullo scenario mondiale, come India, Arabia Saudita, Brasile, Iran, Sudafrica, ecc. 

Sarebbe necessario che Stati Uniti e Cina si mettessero d’accordo. E potrebbero accordarsi anche per fermare la guerra in Ucraina e in Medio Oriente

Dunque, oggi per fare la pace nel mondo, occorrerebbe che Cina e Stati Uniti si accordassero: non sarebbe difficile che ciò avvenisse, perché entrambe queste Nazioni hanno interessi comuni da difendere. Basterebbe che gli Stati Uniti riconoscessero l’appartenenza di Taiwan alla Cina e rinunciassero alla loro supremazia sull’Indo-Pacifico, riconoscendo la Cina per ciò che già è, cioè una superpotenza mondiale. Così Cina e Stati Uniti potrebbero accordarsi per fermare immediatamente le due guerre in Ucraina ed in Palestina e quindi per dare più poteri all’ONU.

Al momento, non vedo altre vie d’uscita: la situazione bellica internazionale continuerà a peggiorare finché quell’accordo non sarà raggiunto. In conclusione, le nazioni del mondo devono accordarsi per cedere la propria sovranità all’ONU, perché possa farsi garante della pace tra i popoli. Del resto, questo era il sogno dei padri fondatori riguardo all’Europa, ma vediamo bene che fine stia facendo.

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