Marco Dell’Oro al lavoro. Testimonianza

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Prima di scrivere voleva capire

Novembre 2018

E’ in preparazione il supplemento DOMENICA de L’Eco di Bergamo dedicato al delicato tema della “tratta” delle donne, in particolare delle ragazze nigeriane costrette alla prostituzione. 

Marco, caporedattore de L’ Eco, è referente del progetto dell’inserto e vuole declinare il tema nella specificità delle terre di Bergamo.

“…in strada… un Altro risolve i problemi”

Marco è informato dell’iniziativa dell’ “Associazione in strada” del Patronato San Vincenzo che due sere ogni settimana impegna ristretti gruppi di volontari nell’incontro con le donne “esposte” la notte lungo tristi strade della Bassa.

Il regista dell’iniziativa “In strada” è don Fausto Resmini: Marco gli chiede, e ottiene, il permesso di unirsi nella maniera più discreta per una notte ad un gruppo di servizio. Vuole vedere e capire. La consegna di don Fausto è: ”…in strada incontriamo problemi enormi… non è nostro compito risolverli… noi possiamo solo offrire sollecitudine, attenzione, incontro… un Altro risolve i problemi!”. 

E’ una sera gelida di novembre; l’appuntamento con il camper e con i tre volontari – un uomo e due donne – è al piazzale della Malpensata. La direzione è l’asse interurbano per Seriate, poi Costa di Mezzate, Montello, Bolgare verso Palosco; poi ancora sulla Francesca verso Zingonia.

Quando lungo le strade il camper si ferma da presenze consuete o da persone nuove, Marco resta discretamente in disparte, non è il caso di alterare la fragile trama di relazioni: vede e capisce. Quando i volontari tornano al camper Marco chiede e sente storie di vite notturne, nascoste e di freddo. E’ la sera in cui tre ragazze nigeriane raccontano di arrivare nella zona di Montello con il treno serale da Brescia; restano nei campi tutta la notte fino al primo treno del mattino per il ritorno a Brescia. 

Il freddo morde; anche Marco ha molto freddo nei suoi distinti vestiti da ufficio. 

Il camper fa ritorno alla Malpensata ben dopo la mezzanotte: è stata un’esperienza di buio, freddo, solitudine di vite recitate che si aggrappano a frammenti di dignità.

Cuore di tenebre e vittime innocenti dei nostri demoni

Il 2 dicembre 2018 esce “DOMENICA – settimanale di tutte le cose visibili e invisibili”, il tema dell’inserto è: ”Io, schiava – dalla Nigeria  a Bergamo”.

Marco non racconta di quella sera, ma intitola l’articolo di fondo: “Le rotte delle schiave – gli angeli della notte” e scrive:

“…nessuno insegna loro l’italiano, nessun italiano parla con loro, tanto meno i clienti. Fanno eccezione alcuni volontari che nella notte percorrono su un camper le strade della provincia per distribuire the e caffè tenuti caldi nei thermos, biscotti, cioccolatini. Poche parole scambiate sul ciglio della strada. Chiamarsi per nome. Riconoscersi. Non è molto, ma è abbastanza per farle sentire ancora esseri umani. Nessuno o quasi conosce il nome di questi volontari e quello che fanno. Perché sulla strada di notte non si scherza. Sono invisibili a tutti, tranne che alle schiave nigeriane.” 

La conclusione dell’articolo va oltre la sollecitudine, verso la cultura che rompe le tenebre; Marco, prendendo spunto dalla nave negriera raccontata da Melville, conclude con una potente sequenza di immagini:

“…il cuore di tenebre dell’intero Occidente, che cerca di nascondere nel ripostiglio della sua anima gli spettri che lo ossessionano. Le prostitute nigeriane sono le vittime innocenti dei nostri demoni”.

                                                                                               

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