La città, il mercato e le carceri

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La città e il suo mercato: un binomio necessario. Sul mercato si offrono anche i prodotti frutto del lavoro degli ospiti del carcere. E’ un mercato doppiamente interessante. Esiste anche a Bergamo

Obbligati a fare i conti con la città. E i suoi mercati

Le città, in ogni parte d’Italia e nel mondo, sono un caleidoscopio dell’umanità; ciascuno di noi anche se non vi risiede vi deve fare i conti, per la centralizzazione di tutti i servizi essenziali, per i propri percorsi di vita lavorativa, affettiva, scolastica o semplicemente per il piacere di una visita.

Il nostro rapporto con la città, con le città, cambia con il passare dell’età e delle epoche sociali, economiche e anche personali.  

Tra i diversi luoghi “simbolo” delle città vi sono i  mercati: luoghi di incontro tra domanda e offerta, di scambio, di relazione

Tra i diversi luoghi “simbolo” delle città vi sono i  mercati: luoghi di incontro tra domanda e offerta, di scambio, di relazione. Non si possono immaginare città italiane o in tutto il mondo senza i loro mercati più caratteristici (come quelli a noi più vicini di Roma, Nizza, Marrakech…).

Negli ultimi anni un ruolo speciale lo hanno proprio assunto i mercati agricoli, diffusi in tutta la penisola, sviluppati e proposti da associazioni locali di cittadini (come Mercato e cittadinanza di Bergamo)  che da realtà nazionali come Campagna Amica-Coldiretti o Slow Food dove prendono il nome di Mercati della Terra.

La pandemia ha palesato il “nuovo” ruolo dei mercati agricoli, facendone emergere le diverse fondamentali funzioni: non più in maniera costitutiva legati al solo scambio economico, ma luoghi dove la relazione tra le persone, il confronto, l’apprendimento, la conoscenza, lo scambio di fiducia tra persone assumono un ruolo determinante: sociale e civico, di partecipazione al destino comune.

Luoghi dove la comprensione delle filiere del cibo, il passaggio di consegne e di valore (che è diverso dal prezzo) di ciò di cui ci nutriamo si caratterizzano per una fondamentale presenza: l’essere umano con la sua storia e la sua fatica. 

Il legame stretto tra la fatica del produrre e il rispetto del cibo e quindi della nostra sostenibilità umana, relazionale, ambientale e economica si intrecciano rendendo quel prodotto acquistato simbolo, nostro specchio.

Il rispecchiarsi nel cibo, diventa immediatamente il rispetto del cibo è quindi il rispetto di noi stessi.

I mercati agricoli e l'”economia carceraria”

Ancora di più, in alcuni Mercati agricoli, sono presenti produttori della c.d. “economia carceraria”.

Il rapporto Antigone 2023 (https://www.rapportoantigone.it/)  pubblicato da poco, non lascia possibilità di diversa interpretazione:  è impietoso nel descrivere una situazione delle carceri italiane sempre più drammatica e merita una lettura attenta e una diffusione.

E’ evidenza comune di come il lavoro esterno al carcere riduca in maniera sensibile la recidiva, soprattutto nei minori.

Il lavoro interno alle carceri e quello esterno riducono in maniera sensibile la recidiva

Così come, allo stesso modo, il lavoro professionalizzante dentro al carcere, offre la possibilità di apprendere competenze ben spendibili una volta scontata la pena.

Purtroppo al 31 dicembre 2022 nelle carceri italiane erano attivi 212 corsi e risultavano iscritti 2.222 detenuti (solamente il 4% sul totale).

La stragrande maggioranza dei corsi svolti all’interno del carcere riguarda la cucina, la ristorazione e l’agricoltura e l’edilizia.

Nello specifico in molti casi esistono laboratori interni alle carceri, che producono anche prodotti alimentari di grande qualità e che sono venduti all’esterno del carcere.

Il sabato mattina, a Bergamo, sul Sentierone

E’ il caso del progetto http://www.dolcisogniliberi.it/ che partecipa anche al Mercato della Terra di Bergamo il sabato mattina sul Sentierone, con pane e lievitati di grande qualità e successo tra i cittadini (soprattutto panettoni e colombe durante le festività) venduti a prezzi accessibili a tutti i cittadini. 

Questo stesso pane è stato anche inserito nella refezione scolastica per i bambini delle scuole dal Comune di Bergamo. 

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Potersi specchiare in un cibo è un grande regalo che facciamo a noi stess

Potersi specchiare in un cibo è un grande regalo che facciamo a noi stessi

Nella nostra città l’attività svolta dalla associazione Carcere e Territorio (https://www.carcereterritoriobg.it/) rappresenta da molti anni un punto di riferimento molto importante e anche un segno di speranza concreta.

Poterlo fare con i produttori dei mercati agricoli e della terra, e nello specifico quelli dell’economia carceraria, significa partecipare attivamente alla nostra comunità, camminando insieme, in compagnia davvero di un cibo, buono pulito e giusto davvero per tutti.

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