Occidente in pace e Oriente in guerra. I diversi cristianesimi

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Occidente in pace e Oriente in guerra. I diversi cristianesimi

Oriente, Occidente e i diversi cristianesimi. Nella foto: Il patriarca della Chiesa ortodossa russa, Kirill

Si discute molto sulle affermazioni di Kirill, il patriarca russo,
sulla guerra in Ucraina come lotta alla cultura occidentale
che si esprime, anche, nella visione positiva che l’Occidente ha dell’omosessualità.

Kirill parla di questo e non dice nulla sui morti dell’Ucraina. Così il patriarca fa un servizio prezioso a Putin e alla sua guerra.

Le chiese ortodosse sono legate al territorio e al potere che lo governa

L’ortodossia è caratterizzata, da sempre, dal suo legame con il territorio. È quindi più corretto parlare delle diverse chiese ortodosse, tra le quali vengono citate come le più importanti quella russa, quella rumena, quella greca, quella serba e quella bulgara.

Nell’ortodossia vige il principio dell’autocefalia, cioè dell’autonomia delle singole chiese che non dipendono da un potere centrale. Il patriarca di Costantinopoli, va ricordato, è solo un “primus inter pares”.

Questo è, in tutta evidenza, un vantaggio. Ogni Chiesa è “padrona in casa sua”, espressione della storia e della cultura della nazione o dell’area su cui vive e opera. Ma è anche un grosso rischio. Una chiesa legata al territorio rischia di legarsi – non sempre, ma spesso – con chi, in quel particolare territorio, esercita il potere politico.

La situazione della Chiesa russa è, da questo punto di vista, esemplare. È sopravvissuta al regime comunista, a costo di pesanti, lunghi silenzi. Era soprattutto la chiesa russa la “chiesa del silenzio”. Il periodo postcomunista ha segnato la fine della persecuzione ma non ha segnato la fine del parallelismo tra potere politico e potere religioso che era, sì, un lascito del soffocamento comunista ma anche una conseguenza del radicamento della Chiesa ortodossa russa e della sua “aucefalia”.

Questo “dato” spiega le prese di posizione recenti di Kirill. Il patriarca, in effetti, proprio per il suo legame con la nazione russa, è molto legato anche a colui che, di quella nazione e di quel paese è il capo, Putin.

Il legame con il potere spiega anche le vicende della Chiesa ortodossa ucraina. In Ucraina, infatti, ci sono attualmente due Chiese ortodosse: la Chiesa autocefala che si è staccata dal patriarcato russo nel 2018 e una rimasta fedele a Mosca.

Il mondo occidentale, erede del cattolicesimo e del protestantesimo, è in pace

Questa tendenza “divisiva” dell’ortodossia emerge ancora più nettamente se confrontata con la tendenza dominante nelle aree di influsso delle Chiese cristiane occidentali, la cattolica e le chiese della Riforma.

Devo parlare sottovoce per non dare l’impressione di sbandierare una qualche forma di patriottismo ecclesiastico.

Ma, di fronte al dramma ucraino e all’invasione russa, mi viene spontaneo una constatazione banale. Questa: oggi, dal secondo conflitto mondiale, non si riesce più a immaginare una guerra fra Francia e Germania, fra Italia e Spagna, fra i paesi del continente con la Gran Bretagna, come, dall’altra parte dell’Atlantico, fra USA e Canada.

In altri termini: il Nord del mondo è sostanzialmente pacificato. Rimangono fuori, appunto, da questa generale pacificazione, le aree geografiche eredi del cristianesimo ortodosso e la Cina, l’estremo Oriente, oltre, naturalmente, le aree di influsso islamico. Considerazioni analoghe, con qualche probabile necessario distinguo, si potrebbe fare per l’America Latina.

Ora, il Nord del mondo ormai definitivamente pacificato è la parte del pianeta erede del cristianesimo cattolico-protestante. Questo cristianesimo, da molto tempo, non è legato in maniera stretta con nazioni e paesi particolari, neppure là dove vi è dominante come in Gran Bretagna, anche perché il movimento missionario ha dato a tutte le confessioni cristiane un volto più o meno marcatamente sovranazionale.

Le varie confessioni cristiane, hanno poi, spesso, un’autorità centrale da cui dipendono. Questa centralità e la dipendenza sono particolarmente evidenti nel caso del cattolicesimo.

È solo un’ipotesi. Ma potrebbe darsi – non esageriamo nelle certezze per non incorrere nelle accuse di patriottismo ecclesiastico di cui sopra – potrebbe darsi che la generale pacificazione del Nord del mondo sia un lascito proprio di questo cristianesimo ecumenico, sovranazionale, di matrice cattolica e riformata, di stanza prevalentemente in Occidente.

È un’ipotesi. Discutibile, ma non del tutto campata in aria, mi sembra.

L’auspicio di un futuro “diverso”

Conclusione. L’Ucraina è nell’area di influsso prevalente dell’ortodossia e soffre delle sue divisioni interne e di quella con la “madre Russia”.

C’è solo da sperare che anche l’ortodossia non sia, in futuro, eccessivamente legata al territorio e al potere che lo occupa. E che acquisti anch’essa una più grande libertà evangelica.

Putin avrebbe un puntello in meno, ma ci sarebbe un vantaggio vistoso per tutto il cristianesimo oltre che per i popoli dell’Oriente.

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