Don Emanuele Personeni, il prete no vax, colpisce ancora.
Don Personeni è vicario parrocchiale di Mapello
Nei giorni scorsi ha comunicato la sua più recente iniziativa: partirà per Roma e, nel viaggio, distribuirà alle parrocchie che incontrerà due lettere, una diretta alle parrocchie stesse e una per il Papa. Anche questa iniziativa è chiaramente segnata dalla testarda campagna contro il vaccino. Don Emanuele si è segnalato inquesto insieme con i suoi confratelli, don Alessandro Nava, parroco di Mapello e Andrea Testa, vicario parrocchiale della stessa parrocchia di Mapello.
Nel suo messaggio don Personeni aveva annunciato l’intenzione di fare il viaggio a piedi o in bicicletta. Adesso sembra che sia disposto a usare un furgone e ha lanciato una campagna di raccolta fondi per questo. Il viaggio inizia oggi, festa della Madonna di Lourdes e giornata del malato.
Di fronte alla nuova iniziativa dei guerriglieri di Mapello, mi pare siano possibili alcuni modestissimi personalissimi rilieivi.
Primo. L’apparire. In questa iniziativa e nelle precedenti altrettanto spettacolari iniziative (qualche anno fa gli stessi preti avevano deciso di vivere in una tenda sul sagrato della chiesa) è prevalente la preoccupazione di “apparire”. Non solo don Personeni fa una cosa buona – che lui ritiene buona – ma si preoccupa di far sapere che la fa. Una cosa diventa nota perché è buona o è buona perché è nota? Non vorrei che don Personeni pensasse quello ma fosse vero questo.
Secondo. Il clericalismo. In tutto questo si sente un forte odore di clericalismo. Non so quanto fatto sia stato deciso con le comunità di Mapello e di Ambivere. So con certezza che non è stato deciso nulla con i preti della comunità presbiterale di cui fa parte don Personeni. “La Chiesa sono io”, insomma.
Terzo. Don Personeni e la diocesi. Don Personeni, quindi mette in grave disagio gli altri preti e le altre parrocchie. Queste si sforzano di essere onestamente obbedienti agli sforzi che tutti fanno contro la pandemia. E don Personeni dice che la via giusta è la disobbedienza. Non è un bel modo di porsi dentro la comunità civile di cui la Chiesa fa parte.
Mentre scrivo arriva la notizia che il vescovo mons. Beschi ha preso posizione dicendo che don Personeni ha preso una iniziativa del tutto personale. Non solo ma viene esonerato dai suoi compiti pastorali. Era ora.