“La sindaca ecologista di Amsterdam, Femke Alsema, l’aveva annunciato nel febbraio del 2021: un “centro” concepito come una galleria commerciale dedicata al sesso ai margini della città, per ridurre i danni legati al turismo sessuale al centro. Rumori notturni, traffico di droga e criminalità disturbano la tranquillità dei cittadini nel quartiere chiamato De Wallen (“i muri”) vicino alla stazione centrale” (notizia tolta da La Croix del 7 marzo).
Notizia decisamente interessante. Per diversi motivi. Uno che riguarda, tanto per limitarci alle cose di poca importanza, l’idea stessa di libertà. La cultura che respiriamo afferma solennemente che l’attività sessuale, appunto, è libera. Tanto che può organizzare un intero quartiere per dare libero sfogo a quella libertà. Come è noto, non succede solo ad Amsterdam. Quella libertà, però, ad Amsterdam, è diventata eccessiva e deve essere arginata: bisogna spostare altrove il quartiere del mercato del sesso. La cosa non viene proposta da qualche vescovo bacchettone (ma esistono vescovi bacchettoni e, per di più, in Olanda?), ma da una donna, in aggiunta ecologista, sindaca della città.
Immaginiamo come sarà questo mercato. Ci saranno anche le promozioni e i saldi?…
Da notare, inoltre, altri interessanti particolari. Il motivo dello spostamento non è il carattere indecoroso di quella particolare attività, ma il disturbo che si crea per chi abita nel quartiere. Il mercato del sesso, quindi, si sposterà in periferia ma manterrà il suo carattere di mercato. Sarà, immagino, più moderno, più confortevole, si potrà raggiungere facilmente con mezzi propri e mezzi pubblici, ci saranno ampi parcheggi e, soprattutto, non disturberà più. Mi chiedo anche, sempre da totale incompetente, se ci saranno negozi di lusso, per i ricconi, e negozi popolari, alla portata di tutti i portafogli, se ci saranno sconti in particolari circostanze (speriamo non in occasione della festa del patrono della città, san Nicola, 6 dicembre), se i prezzi subiranno rialzi per la crisi energetica, se si saranno i saldi di fine stagione e in che cosa consisteranno. Insomma: si tratta di un mercato, certamente, ma anche di un mercato particolare. Da capire dove finisce di essere mercato per incominciare a essere particolare.
Infine, però, devo confessare che non è la prostituzione che mi fa particolare problema. Si cita sempre la frase di s. Agostino: “Togli le prostitute dalla società e ogni cosa verrà sconvolta dalla libidine”. E’ il male minore, insomma. In effetti, a voler fare i moralisti più irriducibili si finisce per essere immorali. Dunque, non deve essere l’esistenza della prostituzione a preoccupare.
Il più antico mestiere del mondo, diventa moderno diventando più mercantile, dunque più legato al denaro e alla sua dittatura
A me, ripeto: illustre incompetente, è invece il carattere modernamente commerciale di quella attività che fa problema. Il più antico mestiere del mondo, diventa moderno diventando più mercantile, dunque più legato al denaro e alla sua dittatura. Semplicemente, faccio fatica a capire che si è più liberi perché a Amsterdam ci sarà un supermercato del sesso, perfettamente organizzato, igienicamente collocato alla periferia della città in modo che gli abitanti del centro possano dormire tranquilli. Che questo sia moderno, lo capisco. Fatico a capire che sia anche un progresso.