Marcello De Angelis, responsabile Comunicazione istituzionale della Regione Lazio che i tre terroristi neri condannati per la strage di Bologna del 1980 “non c’entrano nulla con la strage”. Di conseguenza lo stesso Governo e, soprattutto, Capo dello Stato che hanno ribadito la natura fascista della strage, hanno mentito, secondo De Angelis. Inevitabili le fragorose polemiche che ne sono seguite. In mezzo alle polemiche, da notare la presa di posizione – meglio: la non presa di posizione – di Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio che ha affermato che De Angelis ha parlato “a titolo personale”.
Rocca, “indipendente di destra” prende posizione a favore di Fratelli d’Italia e di De Angelis. Naturale.
Solo che i fratelli d’Italia per essere molto fratelli finiscono per essere poco d’Italia.
I giornali parlano non solo del ponte, ma anche della proposta di Salvini di togliere il tetto dei 240 mila euro annui per i grandi dirigenti. E’ inutile: i governi di destra fanno politiche di destra. E nelle politiche di destra c’è, inevitabilmente, la sensibilità per chi ha più che per chi ha bisogno.
Ormai mi sto rassegnando. Stanno venendo avanti novità che mi urtano. Ma l’hanno voluto gli italiani. E io non ci posso fare niente. La democrazia si salva anche grazie alla mia (alla nostra) rassegnazione.
I giornali hanno ricordato che 45 anni fa, il 6 agosto, moriva “nel silenzio” Paolo VI. Me ne ricordo bene anch’io. Ero in Francia, per il mio “solito” mese di immersione nella “mia” Francia e nel “mio” francese. Alla sera accendevo una radiolina che mi avevo portato appresso. Il programma che ricevevo meglio, nella campagna di Dourdan, nell’Essonne, dove la comunità delle suore che mi ospitava passava le sue vacanze, era Radio 2. Invece di cadere sul solito giornale radio serale, che mi dava le notizie di quello che accadeva in Italia, mi ritrovai con un giornale radio straordinario, condotto dal direttore, che era Gustavo Selva. Dopo pochi minuti, Selva giustificò la sua presenza con l’edizione straordinaria per la morte di Paolo VI. Seguii con ovvio interesse tutta la notizia. La mattina dopo dovevo celebrare la messa per la comunità. Le suore non ne sapevano nulla e fui io a dare loro la notizia.