Nei giorni scorsi ha fatto notizia il caso di Paolo Signorelli, portavoce del ministro Lollobrigida, ministro dell’agricoltura e cognato della Meloni. Si discute su alcune affermazioni del Signorelli durante della chat con Diabolik, Fabrizio Piscitelli, tifoso della Lazio e malavitoso e morto assassinato nel 2019.
I dettagli della notizia da un sito internet che riferisce della chat, rivelata al grande pubblico dal quotidiano Repubblica.
Nelle chat, “c’è anche il racconto di un matrimonio «pagano»: Diabolik spiega all’altro, sempre secondo Repubblica, che «i fascisti e i nazisti sono pagani». «A me lo dici? Io festeggio il solstizio, viva il paganesimo» risponde Signorelli. E Piscitelli: «Evviva, dobbiamo spingerlo». «Nonno – prosegue il portavoce di Lollobrigida – era pagano convinto. Mia zia si è sposata due mesi fa con rito pagano. Bellissimo. Tutte poesie e riti vari, incensi, cerchi magici, fuoco rivolti al sole. È stato bello. Sulla cima del monte Soratte (il monte dove Mussolini costruì il suo bunker, ndr) tutti là siamo andati. Ci stava pure il Ciavarda (l’ex Nar Ciavardini, ndr) si è divertito, anche se lui è molto cattolico». «Le brucerei le chiese», commenta Piscitelli. «I preti, i peggio» conclude Signorelli.
Magnifico. Dunque, un personaggio vicinissimo a Lollobrigida – il quale è cognato della Meloni e ministro – è pagano convinto e brucerebbe le chiese e i preti.
Tutto questo viene dal mondo post-fascista della destra romana che, arrivata al potere, si presenta come protettrice dei valori cristiani, parla bene di Papa Francesco, porta i propri figli in piazza s. Pietro per la giornata dei bambini con il Papa. Diventa, perciò, doveroso un sospetto. Questa destra è molto impegnata a nascondere i propri trascorsi. Ma, appunto, li nasconde, non li cancella. I trascorsi restano e riappaiono, negli anelli deboli, nei personaggi di secondo piano che, meno esposti, si sentono autorizzati a essere sinceri.
Però, come sono cambiati i tempi. Nei secoli passati erano i preti che bruciavano i Giordano Bruno. Adesso sono i Giordano Bruno che bruciano i preti.
Molte raccomandazioni si sono intrecciate nella campagna elettorale. Siamo stati messi in guardia dal pericolo dell’estraniazione dalla politica, che rischia di aprire la strada a cattivi politici e ad amministratori interessati. Qualcuno ha rispoleverato l’immagine dello struzzo. Bisogna guardare in faccia alla situazione, non bisogna mettere la testa sotto la sabbia, come fa lo struzzo di fronte a un pericolo incombente.
L’amico Cominelli mi manda una serie di immagini “elettorali”. Una di esse, appunto esibisce il muso impressionante di uno struzzo. Il detto che lo accompagna – detto austriaco, si precisa, ma enunciato in lilngua francese – è questo:
Quand tu mets la tête dans le sable, n’oublie pas. che ton cul reste dehors! Dimanche va voter!
Traduzione:
Quando metti la testa nella sabbia, non dimenticare che il tuo culo resta fuori! Domenica vai a votare!
Raccomandazione sacrosanta. Immagine, facile riconoscerlo, decisamente efficace.