La “guerra” di bande di ragazzi e la guerra

Il deserto, il diavolo e le tentazioni
Marzo 9, 2025
Trump, la politica estera americana, le incertezze europee
Marzo 11, 2025
Bande di ragazzi si scontrano a colpi di coltello.
La sproporzione fra le ragioni della violenza e la violenza.
Anche nelle guerre in corso a Gaza e in Ucraina

Minacce con coltelli a serramanico, scontri tra bande di ragazzini prima e dopo le lezioni a scuola. È l’allarme lanciato nel Salento dal preside dell’Istituto comprensivo di Miggiano-Montesano (provincia di Lecce), Gianni Sergi, che nei giorni scorsi ha deciso di intervenire con una lettera forte e diretta ai genitori, dopo gli episodi di violenza che stanno coinvolgendo sempre più gli studenti delle classi terze della scuola secondaria.

Non semplici scaramucce tra ragazzi

«Le minacce con l’aggravante dell’uso di coltelli a serramanico o lo scontro tra baby bande non possono essere in alcun modo derubricate a semplici scaramucce tra ragazzi», scrive nella lettera il dirigente scolastico, esprimendo la sua preoccupazione per una situazione che non è più tollerabile.

«Voglio chiaramente esprimere la mia condanna nei confronti di questi inaccettabili episodi che purtroppo pare non siano isolati», aggiunge, parlando quindi di un fenomeno che si starebbe ripetendo e che non può essere banalizzato o giustificato in alcun modo.

La violenza fa notizia, non le ragioni che la provocano

Questa la notizia. L’ho letta tutta, alla ricerca delle ragioni per cui i ragazzi si scontrano e non a cazzotti, ma a colpi di coltello. Non se ne dice nulla, non uno straccio di ragione, neppure quello, terra terra e tradizionale tradizionale, di beghe in nome di una ragazza. Ma queste sono beghe tra due contendenti, più duello rusticano che altro. Quelle, invece, sono scontro di bande, piccole guerre tra due piccoli eserciti. 

Dunque: l’unica notizia sicura è la violenza. Ma non si sa perché. Non si tratta però di un deficit di informazione. La violenza spesso c’è senza che ci sia una ragione che la giustifichi. E anche quando c’è una ragione, la violenza è quasi sempre spropositata rispetto alla ragione. Ci sono molti più scontri che motivi per scontrarsi. 

Anche le guerre sono “ingiustificate”

Questo vale anche per le forme più fragorose della violenza: le guerre. Le quali, è noto, sono spesso “senza ragione” o senza una ragione adeguata. Anche quando una o più ragioni esistono per fare una guerra, infatti, è difficile quasi sempre trovare un equilibrio fra quelle ragioni e le vittime della guerra che ne è seguita. Difficile trovare un equilibrio fra le ragioni politiche e militari di Israele e gli oltre 45.000 morti di Gaza. E altrettanto difficile trovare un equilibrio fra le ragioni “imperiali” di Putin e gli oltre un milione di morti e feriti della guerra in Ucraina. 

Eccessivo mettere a confronto gli scontri di ragazzi di Miggiano-Montesano e la guerra russo-ucraina? Non tanto, perché esiste questo tratto comune: il carattere sragionato del contendere. E non è solo una vaga, casuale convergenza. Il preside di Miggiano-Montesano ha affermato: “Spesso i ragazzi emulano scene viste sui social, replicandole nella vita reale».

Anche questo è noto: la violenza è virale, si fa violenza perché si imita. Le piccole guerre sono come le grandi guerre. E viceversa. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.