“Sorella” povertà. Programma di un papato

Chi telefonerà adesso a Gaza?
Aprile 24, 2025
Papa Francesco. In difesa del Vangelo degli ultimi
Aprile 26, 2025
Povertà nelle scelte di vita, povertà come proposta,
povertà anche nelle certezze “…Dio va cercato…”
Edith Bruck: chiede “Dio c’è?”. Papa Francesco risponde: “…Dio è una ricerca continua… va cercato e noi non sappiamo dove è”

Il nome “Franciscus”
Un programma immediatamente capito da tutti

Il primo saluto
Buona sera” e l’inchino al popolo: dichiarazione di servizio

“La gioia non sta nelle cose ma nella relazione con le persone.”
Scelte di sobrietà
La croce pettorale: non oro, ma metallo

Le scarpe

Il primo viaggio
A Lampedusa – 8 luglio 2013:
denuncia la “globalizzazione dell’indifferenza” e “la cultura dello scarto

“…economia di scarto…che uccide!”
I senzatetto sotto il colonnato del Bernini

L’invito alla cena del Natale 2023
colonnato del Bernini lato monumento dei Migranti

Il Cardinale Krajewski, elemosiniere pontificio, provvede personalmente a riattivare l’energia elettrica nello stabile occupato da 400 persone in via Santa Croce di Gerusalemme a Roma

Al centro le periferie: geografiche e esistenziali 
Giovedì Santo 2018 nel carcere di Civitavecchia
Il carcere oggi è una Basilica

28 aprile 2024 a Venezia nel carcere femminile della Giudecca voluto come padiglione Vaticano della Biennale d’arte

La penultima uscita in piazza San Pietro – “…vivo questa Pasqua come posso”.

Per papa Francesco due icone 
icona degli orrori del mondo ma immagine di mansuetudine
(dipinto prediletto da Papa Francesco)

Marc Chagall – Crocifissione Bianca, (cm. 155×140) – Art Institute of Chicago, 1938

La “Crocifissione Bianca” racconta il travaglio della storia e la pazienza nelle tribolazioni.  Il menorah acceso sotto la croce, la scala bianca per unire la terra al cielo, Cristo rivestito dal “tallit”, lo scialle della preghiera ebraica: sono segni profetici verso la definitiva riconciliazione tra culture e fedi.

Bianco nel vocabolario di Chagall significa divino, sacro, luce, sacrificio, innocenza; nel bianco coniuga la sua personale storia, il naif della tradizione con i linguaggi fauves, cubisti, espressionisti come segno di conciliazione tra i diversi linguaggi nella ricerca della convivenza e della pace.

Icona della Parola

Maria Salus populi romani – icona, sec V – Roma, basilica di Santa Maria Maggiore

L’icona, più venerata dal popolo romano, di cui Francesco è vescovo, rappresenta al centro la mano del Bambino con il pollice che tocca l’anulare; è l’antico segno del parlare. Il Bambino proclama il Vervo raccolto e scritto anche nel codice che stringe con l’altra mano; Maria guarda i destinatari del messaggio: il tema è la Parola che si è fatta carne. 

La sepoltura di Francesco vicino a questa icona è testimonianza definitiva di ascolto e ricerca.

                                                                     

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