La scorciatoia per diventare adulti

Cattolici complicati. E spesso inquieti
Aprile 24, 2023
Antifascismo e Costituzione
Aprile 26, 2023
Punti, puntini, virgole e spunti
Dei ragazzini vengono allontanati da un Luna park perché ubriachi.
Fanno gli adulti, pateticamente.
Napoli già in festa. Il calcio, la grande, necessaria distrazione

Ragazzini ubriachi al Luna park

E’ successo al Luna park di Celadina, periferia di Bergamo, sabato sera. Un organizzatore racconta: “Sabato sera nell’area delle giostre c’erano due persone ubriache e i nostri sorveglianti le hanno immediatamente mandate fuori, come fanno sempre quando ci sono problemi. All’esterno dell’area del Luna park, nel vicino parcheggio, poi c’erano alcuni ragazzini che si picchiavano e i nostri sorveglianti hanno immediatamente allertato i carabinieri”. Dal seguito della notizia si viene informati che anche le “due persone” allontanate erano ragazzini.

Tutta roba nota. Si sa che i ragazzini si ubriacano. Facile il moralismo sul malandare dei giovani e la mancanza di valori e lo sballo del sabato sera e via lamentando. 

Il ragazzino che si ubriaca fa come gli adulti. Ma, dopo lo sballo, non è adulto ma non è più neppure ragazzino

Mi pare che nella consueta cronaca del consueto sabato sera dei ragazzini ci sia un elemento che, mi pare, è il più inquietante. Non sono uno psicologo e sussurro un parere del tutto precario, me ne rendo conto. Il ragazzino che si ubriaca mi pare faccia quello che fa anche in altri modi e in altre circostanze: fa l’adulto, vuole crescere e, per crescere, prende la scorciatoia più facile: beve, non la Coca Cola, ma degli alcoolici, e non degli alcoolici qualsiasi, ma dei superalcoolici, e non bicchierino soltanto, ma tanti. E così sballa. La conclusione: per fare velocemente l’adulto finisce per fare l’adulto che perde le relazioni buone: straparla con i compagni, viene cacciato fuori dal Luna park. Non solo non è diventato un adulto, ma non è più neppure un ragazzino. 

Semmai, a quel punto, il ragazzino ubriaco è un’immagine drammaticamente efficace di tanti, tantissimi adulti affascinati da progetti mirabolanti. Tanta gente sogna di fare moltissimo e finisce per fare pochissimo e, talvolta, per non fare nulla. Siamo un esercito di impazienti e di sognatori.

Il Napoli vince. La grande distrazione si avvicina

In diecimila hanno accolto il Napoli di ritorno dal successo sulla Juve. Festeggiamenti da scudetto anticipati. La grande, necessaria distrazione comincia. E’ necessaria: la distrazione ci vuole. Ma distrazione resta. Mi viene in mente Pascal…

Nulla è cosí insopportabile all’uomo come essere in un pieno riposo, senza passioni, senza faccende, senza svaghi, senza occupazione. Egli sente allora la sua nullità, il suo abbandono, la sua insufficienza, la sua dipendenza, la sua impotenza, il suo vuoto. E subito sorgeranno dal fondo della sua anima il tedio, l’umor nero, la tristezza, il cruccio, il dispetto, la disperazione. […]

Ma cosa sto facendo? Cosa vuoi che gliene importi ai napoletani in festa di Pascal e del vuoto? Abbiamo un diritto assoluto: distrarci.

In effetti, onestamente, se al posto del Napoli ci fosse l’Atalanta forse sarei andato anch’io ad accogliere gli atlantini reduci da una qualche leggendaria vittoria. Faccio parte, anch’io, di diritto, dell’esercito dei distratti.

Ci siamo dentro tutti, infatti, e chi dice di esserne fuori è illuso due volte: perché è distratto e perché pensa di non esserlo. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.