Evaporazione delle relazioni

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Tanti messaggi, poche relazioni; sms, Whats App, lavoro a distanza, incontri in piattaforma; amicizie via social con persone mai guardate negli occhi, App per parlare col medico, con la banca, per avere informazioni, per prenotare; voci meccaniche registrate per rispondere a bisogni … 

Le relazioni diventano difficili

Le relazioni tra persone in questi ultimi anni, sembrano diradarsi, uscire dagli spazi concreti verso un mondo freddo, meccanico, di scarsa amabilità.

Anche le relazioni tra i popoli diventano difficili; il sogno di frontiere aperte sfuma e risorgono muri, cancellate, fili spinati, fototrappole per migranti. I luoghi del confronto e della mediazione si stanno svuotano di significati.

Le relazioni, il contatto con altri, i rapporti tra persone – quella che viene comunemente detta socialità – sono la qualità della vita; anche la qualità della politica, anche il significato della cultura.

Il contrario di relazione tra persone è solitudine; il contrario di relazioni nella politica è confine, nazionalismo, dazio, sovranismo, Maga (fare America ancora grande), Mega (fare Europa ancora grande), Hotspot, segregazione, indebolimento – anche sfascio – degli Enti per la collaborazione internazionale.

Hanno il sopravvento principi di separazione, distanza, rivendicazione d’ identità più che alterità: “…la divisione ha sempre un soggetto che la causa: in greco si chiama diavolo” (vedasi relazione del cardinale Zuppi).

Sovranismo, orgoglio e depressione

Se la relazione con l’altro si attenua – altro come persone, mondo, cultura, arte, incontro tra cronaca e pensiero critico – ha il sopravvento la nazione, l’ombelico, l’idolatria dell’io, la chiusura nel sé: per gli Stati comporta politiche sovraniste – cioè (come da dizionario Treccani) “rivendicazione del primato di nazionale in opposizione alle politiche sovrannazionali di concertazione e dialogo” – per le persone impoverimento nell’orgoglio, poi depressione, perdita di qualità di vita.

Un incontro con il cardinal Zuppi. Impressioni personali

Il cardinale Zuppi incontrando il quartiere di Santa Lucia nelle scorse settimane ha parlato molto di relazioni. Nella sua lunga conversazione ha detto poche volte le parole comunità, sinodo, parrocchia; ha parlato di vita, persone, anche di folla, di incontri, confronti e ricerca di “realtà”. Ha raccontato due frammenti di realtà: Yasmine, bambina migrante, “…un giorno da sola in mezzo al mareDobbiamo metterci come se fossimo madre e fratello di Yasmine…” e “…Altedo, paesino, vicino a Bologna, marito e moglie: la moglie ammalata da tanto tempo. Il marito uccide la moglie e si è ucciso. Non ci siamo accorti di niente…ma dove avevamo gli occhi?”.

Vi chiamate Comunità cristiana al Tempio Votivo della Pace.” La guerra è la fine di ogni relazione. “…ci stiamo dimenticando le sofferenze per cui fu costruito questo Tempio…tanto che parliamo di pace e non di disarmo…più di difesa che di dialogo.

“Malattie di relazione”

La realtà è la vita…le sofferenze, le gioie. La Chiesa non può essere lontana”. La realtà va interpretata e sono i “segni dei tempi cercati da un bergamasco venuto a fare il vescovo a Roma…”: quando in un famoso discorso l’11 ottobre 1962 parlò di “carezza e luna” intendeva parlare di “paternità e fraternità”, cioè di relazioni. 

…in parrocchia avete una RSA: quanta solitudine…già abbiamo tanta solitudine in stagioni più primaverili della vita, figuriamoci in quelle più autunnali…quanta solitudine, quanta oscurità…tante malattie di relazione incredibilmente in aumento

Malattie di relazione fanno soffrire perché c’è poco incontro: servono “…vere relazioni, non convenevoli o galateo.”

“…vivere il Vangelo nella relazione”

Da papa Benedetto: ”Il Vangelo non è una morale, è esperienza, vita, storia…”. La relazione è “giocare la partita”, “confrontarsi con l’umiliazione della sconfitta”, “pensarla diversamente ma, essendo fratelli e sorelle, fare della diversità ricchezza”.

Il granello di senapa è la misura di tutti. Papa Benedetto dice. “Siate un granellino di senapa, parlate con tutti, non vi preoccupate di misurare, calcolare confini…non servono le dogane”.

“Se il granello di senapa non lo butti per terra, non cresce, non ci fai nulla.”

La Chiesa in uscita è “parlare con la vita… parlare con tutti… comunicare per attrazione…essere amabili con chi non lo è… costruire scelte condivise”.

Il grande nemico è l’individualismo… l’individualismo che fa male all’individuo.” “…è l’idolatria della nostra generazione”. “Se il gusto della vita è tenermela, divento possessivo, certe volte disperatamente possessivo.” 

“Ho incontrato il Vangelo incontrando i poveri”

“…e penso che tanti cominceranno da lì: da come noi amiamo i poveri. Da lì comprenderanno la presenza del Signore”.

“Certo…la Chiesa non è una ONG, un consultorio, un gruppo di auto aiuto, non è un’associazione di filantropi…è molto di più…”

“Non è Chiesa quando non ascoltiamo il Vangelo.”

Incontro con la realtà, non progetti, non programmi, neanche idee.

                                                                                                        

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