Da Osaka con furore

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Un ragazzo giapponese vola dal Giappone a Bergamo per assistere alla partita dell’Atalanta con la Juventus. Caso singolare, anche per le riflessioni che suggerisce

“Da Osaka con furore”. Questo il titolo di siti e giornali e siti on line hanno riservato per un ragazzo giapponese, gran tifoso dell’Atalanta. Ha volato per 9560 chilometri, tanti sono quelli che separano l’aeroporto di Osaka e il Gewiss Stadium di Bergamo. Il giovane si chiama Hikaru Tozuka. Ha fatto tutti quei chilomentri in aereo per poter assistere alla partita tra Atalanta e Juventus il 1° ottobre. La notizia prosegue informando che Hikaru è un ragazzo giapponese di 21 anni, vive e studia a Takarazuka, vicino a Osaka, ma è originario di Ichikwa, vicino a Tokyo. È arrivato in Italia il 26 settembre ed è ripartito il 2 ottobre. Sono 20 ore di volo per tratta, 40 nell’arco di una settimana.

Così lontano così vicino

A parte la soddisfazione di bergamaschi e atalantini nello scovare un tifoso del lontano impero del sol levante. Nello scovare un giovane così lontano sulla cartina geografica e così vicino nelle passioni che ci agitano: un giapponese un po’ bergamasco. Straordinario.

Ma, dopo la soddisfazione, nascono domande che cercano di capire una passione così rara e così bella. Quel fatto – la vicinanza di uno tanto lontano – ci fa nascere dentro un sacco di sogni. Pensa come sarebbe entusiasmante una società in cui i contrasti, i problemi, le difficoltà potessero essere affrontate con l’immediatezza con cui si vivono le passioni sportive, se si vivessero le nostre rabbie con la leggerezza di una partita di calcio. Non è proibito sognare: se invece della guerra Ucraina si fosse organizzato un incontro di calcio Russia-Ucraina e vinca il migliore! Ma è un sogno, appunto. Serve soltanto a dire che gli uomini sono molto migliori di come sono di solito e potrebbero fare cose molto più costruttive di quelle che fanno abitualmente.

L’eccedenza dei desideri

Non solo ma Hikaru Tozuka ha dimostrato che a una passione forte vale la pena sacrificare tanto: tempo, soldi, emozioni, stress… Una passione forte può essere costosa, da tutti i punti di vista. Il fatto si è che i nostri desideri sono sempre segnati da una forma più o meno evidente di eccedenza. Sono sempre esagerati. Si ama, si odia, si gioca… sempre esageratamente. Non se ne può fare a meno. Bisognerebbe non essere uomini. Siamo incapaci di accontentarci. Su questa eccedenza dei nostri desideri c’è stato chi ha costruito anche la base di temi alti e impegnativi. Solo Qualcuno di molto eccedente può accontentare l’eccedenza dei nostri desideri. Non è il caso di fare una lezione di teologia fondamentale partendo dal tifo di Hikaru Tozuka. Ma qualcosa del genere, irresistiilmente, ci viene in mente.

Così tutto quello che leggiamo, di Atalanta, di tifo, di tifoso venuto da lontano diventa la favola di tanto altro e tutto si complica meravigliosamente. Perché tutto nasce dal nostro cuore che è l’organo più complicato che ci sia. 

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