Il compianto laico sull’eroe caduto

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Un’immagine alla settimana. Per la Settimana Santa.
Guernica di Picasso. Agonia, morte, l’occhio di Dio accecato…
Quale città potremmo mettere oggi al posto di Guernica?

Eroe

Il nemico è andato via insieme a bellezza, forme, spazio, colore: è rimasta solo distruzione.

Il cavaliere senza macchia e senza paura – forse l’utopia – è caduto; stringe al pugno, ormai impotente, un’impotente spada spezzata, ma un fiore sboccia tra le dita serrate in un ultimo impeto di riscossa.

Guernica-picasso

Palo Picasso – Guernica, 1937 – olio su tela, cm 349×776

Cavallo

Anche il cavallo è ferito a morte; negli spasimi dell’agonia la zampa si incastra sotto la testa dell’eroe – come in un tentativo di abbraccio – e il suo zoccolo è in primo piano.

Tutto è a pezzi.

A destra una figura a braccia alzate cerca aria e luce da una finestrella.

Madri 

A sinistra una madre urla lo strazio del suo piccolo spezzato e lo stesso strazio è in un nido violato. Una pianta si insinua, ma le foglie sono lame taglienti.

Toro

Un toro sopraggiunge e guarda esterrefatto: con un occhio la scena, con l’altro chi guarda, come a interrogare.

Forse un angelo

Una figura aerea, leggera – forse uno spirito che viene dall’alto – plana sulla scena reggendo una lucerna e illumina una dolente che non sarà più madre: i suoi capezzoli sono imbullonati.

Luce che non illumina

L’occhio di Dio che vigila sulla storia è stato accecato e sostituito da una lampadina, ma intorno c’è buio. Meccanica e tecnologia hanno sostituito natura, storia e mito.

La tecnologia che uccide – 26 aprile 1937 bombardamento su Guernica

Picasso sta predisponendo un grande murale per il padiglione della Repubblica spagnola, all’expo di Parigi; ha disegnato una scena di corrida. Gli arriva la notizia del bombardamento “a tappeto” dell’inerme città di Guernica da parte dei nazisti alleati a Franco; i modernissimi aerei “stukas” – in picchiata, con il sibilo lacerante di sirene – mirano a case come a persone in una strage di donne, bambini e vecchi: è la prova generale di quello che presto succederà in Europa con il trionfo delle tecnologie di morte.

Lo stupore dei giusti

Alla notizia Picasso cambia progetto e di getto, in meno di 30 giorni, dipinge Guernica.

Non rappresenta il fatto – aerei, rovine, bombe o polvere – ma lo stupore dei giusti di fronte al frantumarsi della civiltà, alla morte della pietas, della sollecitudine, della cura, dell’amore per la vita.

E un’opera disperata?

Quasi tutto è perduto, ma resta, incomprimibile, la libertà di un uomo che inventa un nuovo linguaggio – monocromo, anti eroico, infantile, essenziale, purificato da tutto quanto già fatto e visto – un linguaggio non profanato dalla violenza della storia.

Potremmo oggi dare come titolo a quest’opera il nome di un’altra città?

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